Potenziamento del servizio di pattugliamento serale e notturno. Creazione di aree filtro tra stazione dei treni e capolinea degli autobus. Strategia operativa finalizzata a frantumare e disgregare i gruppi di giovani ritenuti potenzialmente pericolosi per l’ordine pubblico in gruppi più piccoli, rendendoli inoffensivi. Capillare presidio del territorio. Impiego di metal detector e unità cinofile. Sono questi i segreti del successo della Polizia locale del Comune di Riccione nel contrasto al fenomeno delle cosiddette baby gang.Nel 2022 sono stati quasi cento in più (626) i servizi di pattugliamento del territorio riccionese operati dagli agenti guidati dal vicecomandante Isotta Mancini rispetto allo scorso anno (529). Particolarmente significativo l’incremento del numero delle divise impiegate durante la sera nei mesi caldi dell’estate. In luglio si è passati da 174 (2021) a 204 (2022) e in agosto da 170 a ben 225. Quasi raddoppiati, da 9 a 17, i servizi di pattugliamento notturni.
L’immagine di una città sicura e controllata
Dopo un’estate compromessa dalla microcriminalità diffusa sul territorio Riccione, l’assessorato alla Sicurezza ha pianificato una strategia operativa che ha permesso di conseguire, insieme all’operato delle alte forze dell’ordine, un calo generalizzato dei reati del 22% (dal 1 giugno al 15 settembre rispetto al 2021) e addirittura del 35% nei reati commessi da minorenni.
“Gli equipaggi della polizia locale, durante tutti i fine settimana estivi, anche attraverso l’impiego dell’unità cinofila e del metal detector portatile, hanno presidiato l’area esterna della stazione ferroviaria con l’obiettivo di intercettare i principali treni in arrivo, in particolare dal nord, con i quali numerosi giovani raggiungono Riccione abitualmente nelle ore serali. I controlli, svolti anche in collaborazione con la Polfer per l’interno della stazione ferroviaria, hanno permesso di offrire l’immagine di una città sicura e controllata garantendo prevenzione e contrasto a potenziali fenomeni illeciti”, argomenta la vicecomandante Isotta Macini.
Il controllo del territorio
Gli equipaggi sono stati dislocati in maniera strategica a partire dalla stazione ferroviaria, lungo viale Ceccarini e fino a piazzale Roma. “Lungo questa direttrice sono state posizionate tre “aree filtro” con punti di controllo: uno in particolare è stato disposto in piazzale Curiel, capolinea degli autobus di linea. Sui lungomari, sia in direzione porto che verso piazzale San Martino, è stato costante il pattugliamento in moto, ad alta visibilità, che ha consentito di avere un presidio costante nell’area adiacente alla spiaggia: l’utilizzo delle luci blu ha rappresentato un richiamo e al contempo un deterrente lungo tutta la passeggiata”.
Come si costituivano le baby gang
Gli agenti della polizia locale hanno appurato che “i gruppi numerosi di giovani si costituivano in maniera spontanea, aggregandosi una volta raggiunta Riccione, e non già dalle città di origine”. Raggiunta la stazione e le altre aree centrali “i piccoli gruppi di giovani spontaneamente si ‘cercavano’ addensandosi in gruppi omogenei per nazionalità di provenienza: Nord Africa, Africa equatoriale, America Latina e stati balcanici. “L’impiego perseverante - riferisce ancora il comando della Polizia locale - dell’unità cinofila e del metal detector portatile, attraverso il “passaparola” ha permesso di prevenire la detenzione di sostanze stupefacenti e di strumenti atti ad offendere, spesso utilizzati in queste particolari dinamiche di gruppo giovanile”.
Come sono state disaggregate le baby gang
La strategia operativa è stata quella di frantumare e disgregare i giovani in gruppi più piccoli, rendendoli quindi più fragili e inoffensivi. “La scomposizione avveniva spontaneamente al passaggio nei diversi “filtri” di controllo”, dove la verifica dei documenti di identità di ogni singolo gruppo, richiedendo un lasso di tempo anche prolungato, dissolveva le aggregazioni di giovani in maniera spontanea”.
L’assessore Capocasa: “Privilegiato il controllo del territorio”
“Abbiamo voluto privilegiare il controllo del territorio in tutte le sue sfaccettature più a rischio. E i risultati ci hanno dato ragione”, sottolinea Oreste Capocasa assessore alla Sicurezza del Comune di Riccione. “I numeri ci confortano sul buon lavoro svolto dalla Polizia Locale in merito alle varie problematiche che eravamo chiamati ad affrontare. Il nostro lavoro si è concentrato su tre fronti: l’applicazione delle ordinanze emanate dalla Questura, l’aumento del numero delle pattuglie e la prevenzione dello spaccio di stupefacenti grazie al personale qualificato e al nostro cane antidroga”.
La sindaca Angelini: “Grande lavoro sinergico”
“Il lavoro capillare fatto dalla nostra Polizia Locale si va ad affiancare ai dati emersi dalla Prefettura. Un lavoro sinergico tra le forze dell’ordine e i nostri agenti che ha portato importanti risultati – ha commentato Daniela Angelini, sindaca di Riccione – Se a Riccione si è registrato il 22% di reati in meno rispetto all’estate precedente il merito va al lavoro sinergico con le forze dell’ordine. Voglio quindi ringraziare, Prefettura, Questura, Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza e la nostra Polizia Locale. L’aumento delle pattuglie e il controllo del territorio sono stati molto efficaci e ben gestiti. Devo soprattutto ringraziare l’assessore Oreste Capocasa che è stato presente in prima linea per tutta l’estate”.