La crisi da Covid-19 causerebbe la chiusura di un'azienda familiare su quattro. E' quanto sostiene il XII Osservatorio Aub dell'Universita' Bocconi. Ad intervenire sulla questione è Luca Campisi Portavoce del Popolo della Famiglia di Riccione: “La crisi attuale, afferma l’Osservatorio, ha un impatto doppio sul Pil italiano rispetto a quella iniziata nel 2008-2009, che pure aveva costretto il 17,5% delle aziende familiari italiane a entrare in procedure concorsuali o liquidatorie nel decennio successivo. Secondo i calcoli il 25-30% delle aziende familiari è a rischio. I famosi ristori non sono stati sufficienti per colmare le spese che tali aziende hanno dovuto affrontare. Mi piange il cuore - dice Campisi - vedere diversi imprenditori che conducono aziende familiari, magari da generazioni, chiudere i battenti per colpa di coloro che dovrebbero tutelarci e far sì che tutto ciò non accada. Peraltro ci si mette anche la crisi del governo Conte 2 che porta una firma chiara ed evidente, quella di Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva ha voluto e ottenuto che la maggioranza saltasse in aria in un momento cruciale per il Paese. Prima è uscito dalla maggioranza ritirando le sue ministre, poi subito dopo si è offerto per tentare d’iniziare un nuovo dialogo. Cosa succede ora è la domanda che da giorni si fanno tutti, la strada per un Conte terè molto stretta e rischia di finire in uno scivolo che conduce direttamente al voto anticipato. È indubbio che il Covid-19 abbia generato una discontinuità cognitiva nella nostra capacità di comprendere il contesto e prevederne l’evoluzione. Ha piegato l’economia di imprese e famiglie e ha inesorabilmente provocato un solco sociale senza precedenti. Chiediamo - conclude Campisi - di non abbandonare le imprese a conduzione familiare che, ricordiamo, sono una impresa su due in Italia. Le aziende di famiglia sono il pilastro dell’economia, non solo nel nostro bel paese, ma anche all’estero, ed è doveroso aiutarle con mirati e concreti incentivi economici".
Cronaca
20:05 - Romagna