Tre anni di studio e monitoraggio dell’esposizione della popolazione riccionese ai campi magnetici ed elettromagnetici. La giunta comunale ha approvato una delibera finalizzata alla sottoscrizione di una convenzione per lo svolgimento da parte di Arpae del monitoraggio delle antenne presenti sul territorio municipale.
La convenzione prevede che lo studio abbia una durata di tre anni per un importo complessivo di 15.900 euro, pari a 5.300 all’anno. Parallelamente, come già annunciato, l’amministrazione comunale sta lavorando alla stesura del “Regolamento per la localizzazione degli impianti di telefonia mobile”. Il Regolamento dovrà prevedere, tra le altre cose, anche una mappa “per minimizzare gli effetti dell’installazione degli apparati di telecomunicazioni”, avvalendosi anche del supporto di personale qualificato esterno. Nello specifico, il Regolamento, nel rispetto delle norme di riferimento, dovrà assumere un carattere pianificatorio andando ad individuare i criteri localizzativi migliori e gli standard urbanistici allo scopo di evitare un proliferare indiscriminato delle antenne di telefonia mobile sul territorio comunale.
“Come abbiamo potuto purtroppo constatare anche in occasione dell’installazione dell’ultima antenna nel quartiere di San Lorenzo - osserva l’assessore all’Ambiente Christian Andruccioli (nella foto) -, le amministrazioni locali, a causa di una normativa nazionale che di fatto sancisce una sorta di ‘diritto di antenna’ a favore dei gestori della telefonia, hanno ben pochi strumenti per potere andare incontro alle legittime preoccupazioni dei residenti. Questa amministrazione, come promesso a più riprese, ha scelto di impiegarli tutti questi strumenti”.
Si parte dunque con il monitoraggio da parte di Arpae. “L’obiettivo è quello di tenere sotto controllo l’esposizione della popolazione riccionese ai campi magnetici ed elettromagnetici”. Intanto si lavora al nuovo Regolamento: “Un Regolamento contro la proliferazione delle antenne nella città di Riccione di fatto non c’è perché è scaduto da diversi anni - aggiunge Andruccioli -. Il Comune in questo momento non può fare nulla se non compiere tutte le verifiche sulla regolarità delle richieste da parte dei gestori della telefonia e acquisire i pareri di conformità da parte degli uffici tecnici. Con il Regolamento sfrutteremo tutti i margini che abbiamo a disposizione per potere dire la nostra sulle future installazioni di ripetitori”.