Preferenze Cookie
Utilizziamo i cookie, inclusi quelli di terze parti, per raccogliere informazioni sull’utilizzo del nostro sito web da parte dei visitatori. I dati personali raccolti sono utilizzati per la personalizzazione degli annunci pubblicitari. I cookie sono utili per garantire agli utenti un'esperienza di navigazione ottimale, per migliorare costantemente il nostro sito e, previo consenso, possono essere utilizzati dai nostri partner per mostrare pubblicità personalizzata mostrando agli utenti offerte adatte ai loro interessi.

Facendo clic sul pulsante "Accetta", acconsenti l’utilizzo di tutti i cookie, compresi quelli utilizzati per la personalizzazione degli annunci pubblicitari in base ai tuoi interessi. Chiudendo questo banner o continuando con i cookie essenziali verranno utilizzati esclusivamente i cookie tecnici e analitici per i quali non è necessario il tuo consenso. In qualsiasi momento puoi revocare il consenso a tutti o alcuni cookie cliccando sul pulsante "Preferenze Cookie", sempre raggiungibile dal footer del sito.

Informazioni più dettagliate sull’utilizzo dei cookie sono disponibili nella nostra privacy & cookie policy.
Cronaca 11:33 | 06/12/2022 - Romagna

Critiche e perplessità anche dagli industriali sulla Legge di Bilancio varata dal Governo Meloni

Confindustria Romagna prende atto della proclamazione di uno sciopero generale regionale, indetto da Cgil e Uil dell’Emilia-Romagna per il prossimo 16 dicembre, e ne comprende le motivazioni che, pur fondate su valutazioni e prospettive parzialmente diverse, convergono su un giudizio critico e di forte perplessità sulla prossima Legge di Bilancio.

“Anche la nostra associazione si attendeva e auspicava una Manovra di medio periodo, a supporto sia del potere di acquisto dei lavoratori sia della competitività delle imprese: una Manovra che avviasse finalmente interventi concreti e invocati da tempo su fisco, contributi, occupabilità, politiche attive del lavoro e produttività, sostenendo il lavoro attraverso una seria politica industriale – afferma il presidente Roberto Bozzi - È ormai un anno che le imprese stanno fronteggiando, con coraggio e fatica, l’impatto della crisi energetica aggravata dalla guerra in Ucraina e le correlate tensioni sul fronte dell’inflazione, facendo l’impossibile per assorbire i maggiori costi e rinunciando a parte degli utili pur di non scaricare gli aumenti sul consumatore finale. Il perdurare di questa situazione e la progressiva erosione dei margini non potranno essere sostenibili ancora a lungo, per molte delle nostre attività”.

“L’industria - come ha ribadito il presidente Bonomi - è un fattore di sicurezza nazionale: senza di essa non c’è crescita né coesione sociale – aggiunge il vicepresidente delegato alle relazioni industriali, Tomaso Tarozzi - E, in un momento delicato e complesso come l’attuale, riteniamo sia ancora più importante evitare tensioni e contrapposizioni di parte, confrontandoci e ragionando insieme su soluzioni a beneficio di tutta la comunità produttiva”.

 

Cronaca

Loading...
pageview