“Il governo ha bocciato gli emendamenti al DL Ricostruzione che prevedevano l’aumento da 6.000 a 30.000 euro del tetto previsto per i rimborsi dei beni mobili delle famiglie romagnole distrutti dall’alluvione, il sostegno alle attività economiche e la messa in sicurezza del territorio.
Emendamenti che portavano la mia prima firma, richiesti con forza dal territorio e che erano stati sottoscritti da tutte le forze di opposizione. Provo rabbia e indignazione per questa decisione scellerata che politicamente significa una cosa precisa: il governo Meloni ha deciso di abbandonare i romagnoli, le cui vite sono state travolte dall’alluvione e le cui case sono state spazzate via dalla furia di fiumi, fango e pioggia. Come può una famiglia riarredare una casa da zero con 6.000 euro? L’emendamento proposto, che prevedeva di stanziare 30.000 euro come tetto, era la risposta per garantire una ripartenza dignitosa a chi ha perso tutto. Ma questi emendamenti, così come i beni di quelle famiglie, sono stati gettati nel fango da questo governo inadatto e incapace che una volta di più dimostra di essere lontano dai bisogni delle persone, dalle necessità di chi è vulnerabile e debole. Un esecutivo che, insieme alle forze che lo sostengono, meriterebbe di essere travolto dall’indignazione dei romagnoli con la stessa forza con cui il fango del maggio 2023 ha travolto la nostra meravigliosa terra”.