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Cronaca 14:16 | 25/10/2019 - Rimini

Darsene turistiche a rischio, lettera di Gnassi a Franceschini

Nei giorni scorsi, il sindaco di Rimini Andrea Gnassi e il sindaco di Bari Antonio Decaro hanno firmato, in qualità rispettivamente di delegato Anci Turismo e Demanio Marittimo e Presidente Anci, una nuova lettera inviata al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, sul problema dei canoni demaniali marittimi che sta mettendo a rischio la stessa sopravvivenza di decine di darsene turistiche in Italia. “…la situazione sta diventando drammatica, trascinando le imprese private verso il fallimento’.

Nella missiva si ripercorrono sinteticamente le tappe della vicenda, che comincia con la Legge Finanziaria 2007 in cui, nel rideterminare i canoni annui per le concessioni rilasciate o rinnovate con finalità turistico-ricreativa, si chiedeva la stessa applicazione anche alle zone del mare territoriale ‘aventi per oggetto la realizzazione e la gestione delle strutture dedicate alla nautica da diporto’. In sostanza, con la finanziaria 2007 sono più che quadruplicati i canoni dei concessionari delle darsene e delle marine d’Italia. Scrivono Gnassi e Decaro ‘nel contesto di crisi in cui versa il settore della nautica da diporto, questo ha generato una grave situazione di sofferenza finanziaria….e ha determinato anche un corposo contenzioso pendente sia dinanzi ai giudici ordinari che a quelli amministrativi, con giudizi anche contraddittori tra loro’.

Il Presidente di Anci e il delegato al Turismo e Demanio Marittimo sottopongono al Ministro Franceschini, considerato un panorama così frastagliato e disomogeneo, l’auspicio che vi sia un intervento del legislatore, proponendo come Associazione dei Comuni Italiani una norma- allegata alla lettera- in grado di risolvere la problematica. 

La proposta di modifica legislativa avanzata da Anci prevede la non applicazione dei canoni della Finanziaria 2007 alle darsene che hanno ottenuto la concessione prima dell’entrata in vigore della stessa, ‘al fine di consentire la risoluzione di un contenzioso pesante e gravoso per gli operatori del settore e per i comuni’.