A Roma con il presidente Carlo Sangalli il ministro dell’Interno Piantedosi e il Comandante della Guardia di Finanza dell’Emilia Romagna, Maccani che ha illustrato le iniziative a tutela del made in Italy. Confcommercio della provincia di Rimini nel pomeriggio parteciperà ad un vertice in Prefettura. Dalla ricerca dell’Ufficio Studi Confcommercio, si evince che l’illegalità costa alle imprese italiane di commercio e pubblici esercizi 33,6 miliardi con 268mila posti di lavoro a rischio. Il fenomeno criminale più percepito è l’usura (25,9%), seguito dall’abusivismo (21,3%) che il 65% delle imprese ritiene colpisca molto la propria attività
Gianni Indino, presidente di Confcommercio della provincia di Rimini: “Questa giornata conferma ogni anno l’importante ruolo dell’associazione come punto di riferimento per l’imprenditore di fronte alle difficoltà. Un ruolo di denuncia, di ascolto e di supporto, che continueremo a portare avanti con impegno”
Continua l’impegno di Confcommercio a fianco delle imprese per promuovere la cultura della legalità. Anche quest'anno la Giornata nazionale di Confcommercio “Legalità, ci piace!”, giunta alla decima edizione, è stato un momento importante di riflessione e analisi sui fenomeni criminali che colpiscono il mondo imprenditoriale e sul sostegno fornito da istituzioni e associazioni. A Roma, sono intervenuti il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli e il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Il Comandante Regionale della Guardia di Finanza dell'Emilia Romagna, Ivano Maccani, ha illustrato le iniziative a tutela del made in Italy e della legalità economica.
Sul territorio, nel tardo pomeriggio una delegazione di Confcommercio della provincia di Rimini guidata dal presidente Gianni Indino, con il presidente provinciale di Federpreziosi, Onelio Banchetti, parteciperà ad un vertice alla Prefettura di Rimini al centro del quale si discuterà di sicurezza, con particolare riferimento all’attuazione dei Protocolli sottoscritti per la videosorveglianza integrata.
Tra i tanti dati che emergono dalla ricerca condotta dall’Ufficio Studi di Confcommercio, sul piano economico si evince che nel nostro Paese l’illegalità costa alle imprese del commercio e dei pubblici esercizi 33,6 miliardi di euro e mette a rischio 268mila posti di lavoro. La perdita annua in termini di fatturato e di valore aggiunto è pari all’8,9%. In dettaglio, l’abusivismo commerciale costa 9,1 miliardi di euro, l’abusivismo nella ristorazione pesa per 5,4 miliardi, la contraffazione per 4,4 miliardi, il taccheggio per 4,8 miliardi. Gli altri costi della criminalità (ferimenti, assicurazioni, spese difensive) ammontano a 6,4 miliardi e i costi per la cyber criminalità 3,5 miliardi. Un’impresa su dieci del terziario di mercato percepisce un peggioramento dei livelli di sicurezza nel 2022. L’usura è il fenomeno criminale percepito in maggior aumento dagli imprenditori del terziario (per il 25,9%), in particolare al sud, seguito da abusivismo (21,3%) e furti (19,8%). Il 65,1% delle imprese si ritiene “molto o abbastanza” penalizzato dall’abusivismo e dalla contraffazione; la concorrenza sleale (57,1%) e la riduzione dei ricavi (32,3%) sono gli effetti più sentiti, insieme alla perdita di appeal della propria impresa (13%).
“La partecipazione delle istituzioni, delle forze dell’ordine e degli imprenditori a questa giornata, unita alle riflessioni e ai dati che da dieci anni sono parte integrante del programma di “Legalità ci piace” su tutti i territori – dice il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, Gianni Indino - confermano l’importante ruolo dell’associazione come punto di riferimento per l’imprenditore di fronte alle difficoltà. Un ruolo di denuncia, di ascolto e di supporto, che continueremo a portare avanti con impegno. Il fatto che questa iniziativa sia giunta alla decima edizione mostra la costanza con cui questo aspetto viene monitorato e quanto sia sempre attuale l’interesse su questi temi, a volte sottovalutati. Come Confcommercio continuiamo a essere a fianco delle imprese, a maggior ragione davanti a fenomeni che possono sembrare più grandi di qualsiasi soluzione. La sicurezza e la legalità sono fondamentali per fare impresa. Per questo ribadiamo che le nostre richieste di moratorie fiscali e creditizie non sono richieste di salvagenti, ma strumenti che possono essere decisivi per non appigliarsi altrove. Anche sul territorio siamo costantemente in contatto con istituzioni e forze dell’ordine per contrastare con sempre maggior forza ogni forma di illegalità, a cominciare dall’abusivismo che tanto male fa alla sana concorrenza di mercato”.