Della Vista (Conflavoro): "Le assurde controversie del certificato verde"

“Giusto o meno che lo si voglia ritenere, il certificato verde così come è concepito rischia di diventare davvero una limitazione importante per imprese e utilizzatori. Se in Europa stanno adottando misure differenti e c’è chi sta pensando di abolirlo, in Italia continuiamo a rafforzarlo, a fare distinguo non sempre immediatamente chiari, con decisioni molto poco lungimiranti e fin troppo repentine, come è accaduto durante le festività natalizie quando il turismo si è riscoperto nuovamente agnello sacrificale”. Il commento è di Corrado Della Vista, presidente di Conflavoro Rimini e gestore di numerosi hotel in Centro Italia. “Con l’ultimo decreto abbiamo finalmente più chiarezza in merito agli stranieri e alla loro possibilità di fruire dei nostri servizi, ma restano molti dubbi, se non nel merito quantomeno nel metodo. Difatti, gli alberghi e il turismo in generale sono a pezzi e ormai da due mesi il groviglio burocratico è tornato a peggiorare la situazione. È giunto il momento di una riflessione, perché questo sistema disincentiva l’attività e la programmazione imprenditoriale. Non vogliamo entrare nel merito della giustizia o meno del certificato, bensì nella gestione e nell’attuazione di regole che risultano purtroppo sommarie. Gli hotel e i ristoranti perdono fatturato e le persone sono estremamente scoraggiate. Le città sono ormai spettrali. Forse – conclude il dirigente di Conflavoro PMI – sarebbe il caso di rivedere il tutto e attuare misure concrete che rispecchino lo stato attuale del Paese. Perché se il Covid passerà, a oggi non possiamo dire altrettanto della voragine economica”.