I divieti di balneazione scattati in ben 28 spazi marittimi su tutta la Riviera, soo al centro di un intervento del sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad
"Ho chiesto alla Regione, all'Ausl Romagna, ad Arpae, insieme ai Comuni della costa riminese e altri della Romagna, di partecipare a un incontro tecnico, da svolgersi già domani venerdì 29 luglio, per analizzare e trovare soluzione all'anomalia dei campioni eseguiti da Arpae che ha fatto registrare il superamento dei limiti normativi di 28 acque di balneazione da Goro a Cervia, passando per Bellaria, Rimini, Riccione, Misano e Cattolica. Una contingenza senza alcuna spiegazione tecnica né logica visto che, ad esempio a Rimini, a causa della siccità le paratie a mare non vengono aperte da quasi un mese e mezzo e la stessa Hera, che gestisce il ciclo integrato delle acque, ha formalmente comunicato di non avere riscontrato alcun guasto o difetto alla rete acquedottistica e fognaria. Lo stesso, immagino, per tutti gli altri Comuni fuori parametro.
Stamane alcuni esperti, anche alla luce di analoghi episodi verificatisi nelle ultime settimane in altri mari d'Italia, hanno avanzato l'ipotesi dell'anomalo innalzamento della temperatura dell'acqua del mare durante questa estate eccezionalmente calda, concausa di uno squilibrio organico che porterebbe al superamento dei valori indicati dalla norma. Se anche così fosse, e al di là di questa o quella ragione, come sindaco di Rimini, città che ha investito negli ultimi 8 anni 250 milioni di euro per la realizzazione delle rete fognaria separata e la trasformazione degli sforatori in canali di acque bianche, insieme a tutte le città della costa riminese e romagnola, sottolineo la delicatezza della vicenda e l'assoluta urgenza per la immediata soluzione di essa da parte degli Enti preposti. Spero e credo che già domani, nell'incontro convocato, si troverà soluzione pratica a questo 'mistero' che rischia di danneggiare interi territori, intere economie per ragioni non individuabili, almeno ad oggi, nella razionalità".