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Cronaca 12:02 | 02/07/2024 - Romagna

E' scomparso Ermanno Vichi, un gigante della politica locale. Lo ricordano il Sindaco di Rimini, la Presidente dell'assemblea regionale Emma Petitti e l'Onorevole Gnassi

"E' difficile trovare le parole quando se ne va un amico, un maestro, una persona che ti è stata vicina fino al suo ultimo respiro, quasi preoccupandosi più di te piuttosto che della malattia che rapidamente lo sta consumando.

Potrei fermarmi qui e non sarebbe sufficiente per definire lo spessore umano e privato di Ermanno Vichi, il suo lato meno noto ma probabilmente più vero, sovrastato com'è dal profilo pubblico, enorme, indimenticabile, straconosciuto.

Ermanno è stato un gigante della politica riminese e non solo. Indubitabilmente. Un amministratore attento, capace e curioso. Sicuramente. Un uomo prestato al servizio pubblico per fede e convinzione, eccezionale nel comporre il quadro di conoscenze, progetti e relazioni per raggiungere l'obiettivo, anche a lungo termine. E il suo obiettivo è sempre stato Rimini, una città che viveva e amava profondamente, pur per l'anagrafe essendo nato a Novafeltria 82 anni fa.

Non tutti sanno che Ermanno Vichi prima di tutto 'nasce' come insegnante di Lettere. E questa sensibilità pedagogica, per chi lo conosceva bene, ne ha sempre attraversato l'impegno nella cosa pubblica. Una persona colta, che - sino all'ultimo giorno - non ha mai smesso di leggere, ascoltare l'amatissima musica classica o informarsi circa l'abilità di un pittore visto che era anche un ottimo collezionista ed esperto d'arte.

Del Vichi personaggio delle cronache pubbliche si conosce molto, quasi tutto. Venne eletto per la prima volta nel consiglio comunale di Rimini nelle fila della Democrazia Cristiana, anno domini 1975. Nei successivi  50 anni, non ha mai tradito neanche per un secondo la DC nel suo spirito originale (quello della sintesi per il bene comune e non della mediazione per il potere), al di là dei nomi, delle alleanze e dei rappresentanti che da un certo punto in poi cambiavano vorticosamente. E non ha mai tradito quell'imprinting politico, culturale, sociale pur ricoprendo diversi e importanti ruoli politici e istituzionale: parlamentare dell'Ulivo, primo, storico Presidente della Provincia di Rimini, consigliere regionale. 

Uomo dalle letture politiche finissime, punto di riferimento per decenni di ogni dibattito o discussione riguardante le scelte, gli assetti, le relazioni politiche e amministrative, Ermanno riusciva a governare il presente, avendo ben presente però quale fosse il traguardo a lungo termine. Pochi giorni fa, ricordando la figura di Luciano Chicchi, è stato sottolineata l'importanza e la centralità di alcuni, pochi protagonisti locali nell'attrarre a Rimini la sede universitaria. Ermanno Vichi, insieme a Luciano Chicchi e Fabio Zavatta e a poche altre, era tra queste. Durante il suo mandato di presidente della Provincia, furono realizzate molte infrastrutture viarie che avevano lo scopo di unire la linea di costa a quella dell'entroterra. Uomini di quella DC che in tanti consideravano un partito esclusivamente dedito alla mera gestione del potere e alla conservazione, erano invece quelli che spesso si ponevano gli obiettivi più alti e ambiziosi, riuscendo poi a renderli tangibili.

Dalla mia elezione a sindaco, ho incontrato Ermanno almeno una volta alla settimana e tutte le settimane. Si parlava di tante cose, in lui era sempre acceso e rovente il sacro fuoco del presente e del futuro dell'Università a Rimini. Consigli preziosi e momenti divertenti perché celebre era la sua ironia, figlia di una cultura continuamente alimentata e sempre aperta e curiosa. Negli ultimi mesi ha affrontato la sua malattia con coraggio e, non mi viene altro termine, accettandone l'ineluttabilità attraverso la routine della normalità. Per lui, per le sue abitudini non è cambiato nulla fino alla fine. Solo un paio di settimane fa eravamo insieme per discutere ancora delle sorti dell'Ateneo.

Quando poche ore fa ho saputo della sua scomparsa, mi si è aperto un vuoto nel cuore. Ed è quel vuoto che solo un padre o gli amici veri sanno e possono colmare. Mi mancheranno i suoi consigli, ma soprattutto mi mancherà l'Ermanno privato, un oceano largo il doppio almeno rispetto al primo. Un abbraccio fortissimo alla sua splendida, adorata famiglia".

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"Mi unisco al cordoglio della famiglia per la scomparsa di Ermanno Vichi. Politico che si è impegnato a lungo per il nostro territorio provinciale attraverso i vari ruoli ricoperti: dal 1980 al 1995 è
stato consigliere regionale dell’Emilia-Romagna, prima di diventare il primo presidente della Provincia di Rimini, contribuendo allo sviluppo e al protagonismo del nostro territorio. 

Ricordo i lunghi confronti politici dalla nascita del Pd, la sua lucidità e determinazione che aveva nei momenti di confronto di idee dove in maniera diretta affermava sempre il suo punto di vista. E poi la dignità e serenità con la quale ha vissuto i mesi di malattia insieme alla sua famiglia, allontanandosi gradualmente dall'impegno sociale e pubblico.
Tra i suoi impegni mi piace ricordare l’amore per l’insegnamento e la dedizione nell’insegnare italiano ai ragazzi migranti. Un abbraccio forte alla moglie Franca, al figlio Giovanni e alle figlie Elena e Lucia. 

Che la terra ti sia lieve, caro Ermanno", Emma Petitti, presidente dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna.

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“Con la morte di Ermanno Vichi, Rimini perde un protagonista autentico della sua comunità, un esempio di amore e attaccamento per questa provincia”.

La notizia della morte di Ermanno Vichi è di quelle che sono e arrivano nel profondo di un’intera comunità. Rimini, tutto il territorio, perdono un  punto di riferimento, una figura che ha segnato la nostra storia politica e istituzionale.

Dobbiamo anche e soprattutto a personalità forti come lui alcuni orizzonti che sembravano quasi impossibili e poi sono diventati  conquiste che hanno cambiato la  nostra terra: l’istituzione della Provincia di Rimini di cui è stato protagonista assoluto, nonché primo presidente trent’anni fa esatti, e l’affermarsi dell’Università che segna una svolta per il territorio riminese. La sua dimensione politica di appartenenza, quella del cattolicesimo democratico, ha sempre trovato in Ermanno Vichi un interprete nobile nel senso più alto della politica, quello cioè che guarda lontano e non si fa aspirare solo dall’eterno presente. 

Non ha  mai fatto mancare i suoi spunti di riflessione e le sue visioni, diventando parte attiva dei dibattiti e dei ragionamenti sul presente e sul futuro del territorio.

Oggi Rimini perde un protagonista autentico della sua comunità,  un esempio di amore e attaccamento per questa provincia".

Andrea Gnassi