Il tempo passa, inesorabile, e il degrado della città è sotto gli occhi di tutti. Ne soffriamo come cittadini, ma come forza politica abbiamo il dovere di sollecitare chi amministra ad intervenire.
E’ di questi giorni la notizia che il Comune si è riappropriato di diverse colonie nell’area Nord della città. Ma la situazione è preoccupante da tempo, ovunque. Dalla Colonia del bimbo prima dell’ex Conchiglie alla Adriatica dove l’artista Giulianelli è stato sfattato. E poi la Colonia Savioli dove esisteva un progetto Eden Viaggi. Quella dei ferrovieri. A sud la Colonia Enel, tra l’altro tutelata dalle Belle Arti e almeno un’altra decina. Abbiamo citato qualche esempio per riportare sotto i riflettori della pubblica opinione l’evidente degrado della città, molto sentito da riccionesi e turisti. Perché non si interviene dove si potrebbe? Perché disperdere denaro pubblico verso iniziative costose di un giorno che trovano riscontro nel pubblico ma finiscono lì, perché non avviare un percorso qualitativo che possa coinvolgere il privato senza obbligarlo a recedere quantunque fosse interessato?
Come Fratelli d’Italia siamo incalzati dai tantissimi che ci chiedono di intervenire a tutela dell’immagine della Perla Verde, che si lamentano perché Riccione è sporca e si presenta male, perché se l’incuria nasce da chi governa come sarà possibile stimolare i cittadini al rispetto dell’ambiente e alla tutela del bene pubblico?
A chi può sembrare un argomento banale e demagogico, venga a vedere con i propri occhi. C’è sporco ovunque, le colonie sono diventate ricettacolo di negatività, le strade sono sporche, i quartieri abbandonati. I selfiein scarpette da ginnastica non fanno per noi, ci vuole una programmazione seria da parte di sindaco e assessori perché, pur in presenzadi un’amministrazione maldestra e approssimativa, si possa essere orgogliosi della propria città. E noi oggi come oggi, per come ce l’hanno ridotta, non lo siamo.
Stefano Paolini
Coordinatore Fratelli d’Italia Riccione