Gli ultimi dati (ancora provvisori) sulle presenze e i pernottamenti dei primi otto mesi del 2024, incrociati con quelli della nostra Pro loco sui contatti dell’Ufficio Iat e le visite guidate, aprono spunti di riflessione e stimolo sulla necessità di farci sempre più destinazione turistica dai contorni ben definiti. Pur in un panorama locale, nazionale e internazionale che necessita di progetti e azioni sinergici, condivisi e collettivi. Una singola realtà, da sola, non va da nessuna parte, è un territorio nel suo insieme, con le varie specificità e un’offerta trasversale in grado di intercettare più esigenze e passioni, che diventa appetibile per un maggior numero di persone.
La necessità di stare in rete, ma di valorizzare e portare in questa rete i nostri tanti punti di forza è uno degli asset strategici dell’azione amministrativa di questo mandato. L’investimento turistico culturale a 360 gradi per mettere in gioco e sfruttare a pieno tutte le potenzialità che hanno il nostro territorio, la nostra storia e le nostre tradizioni sarà affiancato da un vero e proprio Piano Strategico del turismo e della cultura per cui stiamo facendo tutta una serie di incontri e confronti preparatori. Ai vari livelli. Anche perché la rete dà molto, ma può anche togliere, se non si ha anche e soprattutto la forza di un’appetibilità “interna”.
Rispetto al 2023 registriamo una flessione delle presenze e dei pernottamenti dei visitatori italiani che non riesce a compensare il maggior arrivo di turisti stranieri. Visitatori internazionali invece ancora in crescita in un trend addirittura clamoroso, quasi del 40% (il terzo aumento più grande in provincia) rispetto al pre Covid. A quel 2019 rispetto a cui anche gli italiani fanno registrare un +14,3%. Nel 2024 a Santarcangelo e in tutta Italia sono stati l’estate e aprile i mesi più “sofferenti” con i nostri connazionali, periodi condizionati da una serie di fattori: il calendario dei ponti di primavera, le difficoltà economiche che hanno accorciato o sacrificato le vacanze, la mucillagine in alto Adriatico che ha condizionato non poco gli arrivi italiani in Riviera e a caduta sul territorio, la ripresa a pieno regime dei viaggi all’estero, specie in mete economiche.
I dati della Pro loco parlano di 18.845 contatti dello Iat e 13.656 visite guidate al 31 agosto e ci dicono invece che l’unica vera differenza con lo scorso anno è legata alla Casa Matta inaugurata alla vigilia dell’estate 2023: il recupero di questa perla è stato di grande richiamo soprattutto per i residenti in regione e nelle regioni limitrofe, le tantissime richieste portarono alla predisposizione di visite guidate serali e fra luglio e agosto vi hanno partecipato 2400 persone. Più di quelle mancanti nel 2024, che fa segnare invece 1300 contatti in più e 600 visite guidate in più del 2022.
Sul piatto dei ragionamenti c’è poi quanto sta accadendo in città e viene a confermare la nostra grande appetibilità con possibili ricadute turistiche: penso alla scelta di Palazzo Docci come set delle riprese del film su Giovanni Pascoli e ai rapporti avviati con la produzione che aprono una finestra importante nel mondo cinematografico. All’investimento di Carlo Cracco a Ciola Corniale che porterà all’arrivo di un agriturismo di eccellenza in cui agricoltura, food e ricettività si fonderanno all’insegna della grande qualità e dell’evidente richiamo turistico. Ai tour operator di tutto il mondo che Visit Romagna porta alla scoperta degli entroterra e abbiamo ospitato alla Collina dei Poeti. E alla cipolla dell’acqua in vetrina al Salone Terra Madre a Torino quale presidio Slow Food di una Città Slow che sta sviluppando sempre più relazioni in un segmento tanto ambito e ricercato. Un plus che ci ha portato a progettare un sistema di interventi di mobilità dolce che vanno dalla costituzione in corso di una rete di piste ciclabili (specie sul fiume, stiamo pensando a spazi ristoro con ciclofficine fai da te) che si snoda dalla stazione all’intero territorio e sarà uno dei tratti distintivi della nascitura “Città dei 15 minuti” che amplificherà ancor più il modello di buon vivere che ci caratterizza e può diventare un modello non solo nel panorama regionale.
C’è tutto un mondo di potenzialità che si interseca con il grande richiamo dei nostri eventi culturali, a partire dal Festival Santarcangelo dei Teatri, ci sono contenitori storici ideali anche per grandi mostre, c’è il tema della ricettività da incentivare per poter essere come detto più “indipendenti” pur in una rete necessaria dell’offerta. C’è tantissima carne al fuoco che va messa e vogliamo mettere a sistema appunto in un Piano Strategico della cultura e del turismo che ci consentirà di presentarci in maniera ancora più forti sul mercato nazionale e internazionale.