Giammaria Zanzini è il nuovo presidente di Federazione Moda Italia – Confcommercio dell’Emilia Romagna. Zanzini, già presidente provinciale a Rimini, prende il posto del presidente regionale uscente Marco Cremonini e sarà supportato nei prossimi 4 anni dai vicepresidenti Paola Bertelli di Ferrara, Gianluca Brugnoli di Piacenza e Roberto Vignatelli di Forlì-Cesena.
“In primis vorrei ringraziare tutti i presidenti provinciali di Federazione Moda Italia dell’Emilia Romagna per la fiducia e l’attestato di stima che mi hanno riservato – dice il neo-presidente regionale Giammaria Zanzini - e nondimeno ringrazio il presidente nazionale Giulio Felloni, con il quale lavoreremo in sinergia, per essere sempre un fondamentale punto di riferimento. Un sentito grazie anche al presidente uscente Cremonini per l’ottimo lavoro svolto in questi anni alla guida della Federazione regionale e alla Confcommercio di Rimini, con il presidente Indino e il direttore Castiglioni per il costante supporto.
Sottolineando come la nostra regione sia tra le quattro “locomotive” economiche d’Italia, con circa 120 miliardi di Euro di PIL pari all’8,8% di quello del Paese, ricordo che Federazione Moda Italia è tra le più autorevoli e strutturate associazioni di categoria del panorama nazionale. Ciò sta a significare che la nostra squadra potrà dare suggerimenti per scrivere nuove regole e per rendere più performanti quelle che già esistono a tutela dell’intera filiera della moda.
Non possiamo però nasconderci dietro ad un dito: oggi il settore moda, in particolare il segmento del commercio al dettaglio, sta affrontando difficoltà preoccupanti. Il mercato globale fatto di una concorrenza spietata e in determinate circostanze anche sleale, sta rendendo sempre più complicata la tenuta di tutto il sistema del terziario della moda. Lavoreremo quindi, in collaborazione con la Federazione nazionale, con Confcommercio e la Regione Emilia-Romagna, chiedendo una regolamentazione non più procrastinabile di outlet, temporary store e spacci aziendali, di sample e private sale, così come continueremo a lottare contro fenomeni purtroppo sempre attuali come la contraffazione e l’abusivismo commerciale.
L’obiettivo è fermare quanto prima l’emorragia delle chiusure dei negozi di prossimità del settore moda e calzature che continuiamo a registrare senza soluzione di continuità, per tutelare il settore, il consumatore e la collettività tutta, mettendola al riparo dallo spopolamento commerciale dei quartieri, dei centri e dei borghi del nostro territorio.
Cercheremo di porre in essere due punti fondamentali, dai quali partiremo con il nostro programma per questi quattro anni di mandato. Innanzitutto lavoreremo per costruire quel “patto di filiera” nella moda, fondamentale per il rilancio e lo sviluppo del settore. Un patto tra industria della moda, negozi di prossimità, istituti di credito, piattaforme di e-commerce e Stato centrale. Inoltre, sarà fondamentale attivare presto una pianificazione commerciale d’eccellenza, che miri alla qualità, alla tutela dell’identità, delle tipicità e della tradizione delle nostre città e dei nostri borghi.
Occorre dunque fare sistema e ritrovare il senso di appartenenza per il bene delle nostre attività, cercando di fare leva sulla sensibilità degli attori politici, per fare intercettare loro i nostri suggerimenti e scongiurare così la perdita di altri negozi di vicinato e dei posti di lavoro correlati, tenendo bene a mente che il negozio di prossimità non è solamente un luogo per gli acquisti, ma anche un presidio sociale che sostiene il decoro, la coesione e la sicurezza delle nostre città”.