Associazione mafiosa, riciclaggio, sequestro di persona a scopo di estorsione, detenzione illegale di armi ed esplosivi, truffe per il conseguimento di erogazioni pubbliche e concorrenza illecita con minaccia o violenza: sono le accuse a carico di 48 persone indagate a vario titolo nell’ambito di una inchiesta condotta dal Ros dei carabinieri, dal comando per la tutela Agroalimentare e dai comandi provinciali dell’Arma. L’operazione – denominata Grande carro – ha coinvolto le province di Avellino, Bari, Brescia, Brindisi, Chieti, Foggia, Forlì-Cesena, Imperia, Lecce, Napoli, Rimini, Salerno e Teramo.
L’indagine del Ros, avviata dalla cattura in Romania del latitante Francesco Russo, ha avuto come parte focale la ‘batteria’ Sinesi-Francavilla, un’organizzazione mafiosa foggiana ed ha permesso di evidenziare l’esistenza di una articolazione della stessa batteria attiva nel capoluogo della Capitanata e in comuni limitrofi – Orta Nova, Ascoli Satriano e Cerignola – con interessi su Rimini e nell’alta Irpinia, come in Bulgaria, Romania e Repubblica Ceca.
La pressione estorsiva esercitata dal sodalizio era a carico principalmente di aziende agricole ma anche di ditte di trasporti e di onoranze funebri, e di società attive nella realizzazione di impianti eolici e del movimento terra.
Secondo quanto riferito dagli investigatori gli arresti nella zona di Rimini sono 4.