Domenica 29 maggio al Museo Etnografico torna “AmarMet”, mercato agricolo con incontri e aperitivi che si svolgerà l’ultima domenica del mese anche a giugno (il 26) e luglio (il 31). Il parco del museo sarà aperto dalle ore 18 alle 21 e saranno presenti gli operatori Cà Masaròt, azienda agricola biodinamica Ella, azienda agricola Olivia e la forneria contadina Pasta Madre.
Alle ore 19, inoltre, è in programma un momento speciale: la consegna di una cassetta per api impollinatrici al Museo etnografico da parte di Coop Alleanza 3.0, promotrice del progetto “Ogni ape conta” in collaborazione con LifeGate, Università di Bologna e Legambiente, alla presenza della vice sindaca e assessora all’Ambiente, Pamela Fussi.
Il Met accoglierà quindi una “casa” per api impollinatrici, aderendo al progetto ideato per tutelare e difendere la biodiversità e il rispetto per l’ambiente, promuovere l’importanza dell’impollinazione e della presenza degli insetti utili nei campi, affinché le produzioni siano migliori per quantità e qualità. L’apicoltura rappresenta infatti una tradizione antichissima e preziosa per l’uomo, eppure oggi corrono il rischio di scomparire sia le api “sociali” – che producono miele – sia quelle “solitarie” o impollinatrici, senza pungiglione.
Trasportando il polline da un fiore all’altro, le api sono veri e propri “diffusori di vita”, essenziali per l’equilibrio naturale del pianeta. Basti pensare che oltre il 70% del cibo che mangiamo dipende dalla loro attività di impollinazione. Le api solitarie, dette anche osmie, sono estremamente gentili e i maschi non possiedono il pungiglione. Ospitandole, il Met le aiuterà a svolgere il loro ruolo di impollinatrici, che è di estrema importanza nel delicato equilibrio naturale.
Il fine settimana del Museo Etnografico, in ogni caso, comincia già sabato 28 maggio alle ore 17,30 con un nuovo appuntamento della rassegna “Mètt… in poesia. Gli oggetti dell’etnografia nei poeti romagnoli”, una sorta di “caccia al tesoro” per rintracciare nelle opere dei poeti santarcangiolesi e romagnoli gli oggetti e le usanze legate a lavori, attività e rituali che appartenevano alla cultura materiale e alla tradizione contadina.
L’appuntamento di sabato 28 sarà dedicato ai poeti Giuliana Rocchi e Gianni Fucci, con letture a cura di Germana Borgini, Sergio Lepri, Attilia Pagliarani, Dauro Pazzini e Stefano Stargiotti. Prima del brindisi conclusivo, i partecipanti potranno inoltre condividere i risultati della ricerca etnografica tra i versi dei poeti, che andrà ad arricchire i percorsi di visita del museo nel prossimo futuro.