L’aggregazione di comitati e soggetti ambientalisti periodicamente atterra sul nostro pianeta e, oltre ad opinioni sul futuro della Valmarecchia che hanno piena dignità, pur non esplicitate, trova il modo di mettere in fila affermazioni prive di ogni fondamento e figlie di una preoccupante disinformazione.
Stavolta sono andati addirittura oltre, lasciando immaginare interessi privati dietro l’attività del comitato Valmarecchia Futura. Pare il classico calcio al pallone in tribuna che si pratica quando gli argomenti concreti latitano.
Noi invece pensiamo che la Valmarecchia debba invertire la china avviatasi da oltre 20 anni, l’unico interesse che abbiamo è garantirle una dignità che superi le belle parole scritte sui depliant turistici. Vorremmo fosse viva e attiva tutto l’anno, apprezzata sia da chi lavora, sia da chi la coltiva. Vorremmo che chi deve raggiungerla o lasciarla quotidianamente possa farlo senza impegnare mezza giornata. Da tutti. Chiediamo quindi di dimezzare i tempi di percorrenza e di rendere la strada più sicura.
Non abbiamo mai avanzato proposte tecniche, non è il nostro mestiere, mentre con la calcolatrice gli ambientalisti pare siano ben pratici a proposito di costi di un km di strada!
Ricordiamo però a questi signori che l’Arch. Preger fu segnalato proprio da noi alla Provincia, perché valente tecnico.
L’ex Presidente Santi ha poi chiuso a chiave quel lavoro commissionato, blindandolo perché ‘elettoralmente pericoloso’. Quindi sarebbe l’attuale sindaco di Gemmano il destinatario delle domande degli ambientalisti.
Dove eravate quando a settembre 2022 chiedevamo di rendere pubblico e non segreto il lavoro del professionista?
Inoltre, la Provincia di concerto con tutti i sindaci, ha deciso di consegnare ad ANAS la titolarità della nuova progettazione, tenendo buono ciò che può essere condiviso del lavoro di Preger. Noi ci stiamo adoperando per affermare quello che riteniamo sia l’obiettivo prioritario. Se gli ambientalisti ne hanno uno anche loro, si concentrino su quello.
Non è difficile da comprendere la nostra posizione, che è quella della stragrande maggioranza di chi abita e lavora in questo territorio. Crediamo che avanti di questo passo il processo di desertificazione in corso faccia chiudere la Valmarecchia. Lo dicono i numeri, che sono impietosi.
E l’abbandono farà mancare i servizi, tanto spesso desiderati, oltre al presidio di cittadini e imprese che garantisce un po’ di manutenzione ambientale. Quella assenza, per capirci, che ha generato una alluvione a 50 km da noi.
Comitato Valmarecchia Futura