“A San Patrignano abbiamo raggiunto una forte immunità di gregge, legata in parte a pregresse infezioni, ma anche alla vaccinazione”. Ad affermarlo Antonio Boschini, medico infettivologo e responsabile terapeutico della comunità San Patrignano, alla luce dei contagi Covid avvenuti nell’ultimo mese all’interno della realtà riminese.
Tra il 28 luglio ed il 10 agosto in comunità sono stati diagnosticati 10 casi di contagio fra gli ospiti della comunità, ma la diffusione è stata molto contenuta. A parte i primi tre casi di persone che condividevano l’abitazione ed il settore di formazione, gli altri 7 casi sono stati diagnosticati in ospiti di settori diversi della comunità, persone quindi che non erano stati in contatto tra loro. Dei 10 casi, due non avevano effettuato il vaccino (una persona lo aveva rifiutato, un’altra persona era entrata in Comunità successivamente alla vaccinazione collettiva). “Il virus, pur essendo entrato (forse da qualche parente o altro visitatore, certamente asintomatico e vaccinato, in quanto è possibile entrare solo con il green pass), e pur essendo circolato (lo dimostra il fatto che le persone colpite non erano tra di loro conviventi), non si è diffuso – spiega Boschini - Si segnala inoltre che in questa piccola recidiva di Covid ci siamo limitati all’isolamento dei casi positivi e al controllo con tamponi molecolari dei loro contatti (almeno 350 persone), ripetuto a distanza di una settimana: tutti i tamponi sono risultati negativi. Per questo mi sento di dire con ancora maggiore convinzione che il vaccino è efficace e che abbiamo raggiunto una forte immunità di gregge”.
Va ricordato che se in occasione della primissima ondata Covid, la comunità era riuscita a evitare contagi al suo interno chiudendosi a riccio, con le successive aperture era stata protagonista di un focolaio. Tra l’ottobre e il dicembre 2020 infatti il virus era riuscito ad entrare in comunità e circa il 60% degli ospiti era stato contagiato. Per fortuna non era stato necessario in nessun caso il ricorso alla ossigeno-terapia, o al ricovero in ospedale. Nel mese di giugno 2021 è poi stata effettuata vaccinazione anti-covid in tutti gli ospiti (solo 20 hanno scelto di non farlo), utilizzando in buona parte vaccino Johnson & Johnson monodose ed in parte vaccino Pfizer (due dosi) per i soggetti “fragili” o minorenni. Allo stesso tempo si è vaccinata gran parte dei dipendenti, per un totale del 98% dei 1300 dei presenti, considerando quindi non solo i ragazzi in percorso, ma anche gli educatori, il personale e i residenti. “Alla luce di tutto ciò, mi sento di dire che San Patrignano rappresenta una microsocietà in cui si è raggiunto il livello di protezione che si cerca di raggiungere, con il vaccino, a livello di macrosocietà – continua Boschini - Se nell’ottobre 2020 il covid ha avuto l’effetto di un cerino in un pagliaio, questa volta, grazie all’immunità raggiunta fra precedente contagio e vaccino, ha avuto l’effetto di un cerino sull’erba bagnata”.