La Polizia di Stato di Rimini ha intensificato i controlli nella zona sud della città riminese, in particolar modo, nelle zone di Miramare e Rivazzura.
Verifiche in un albergo sito in Via Tirrenia, con diverse irregolarità emerse. All’interno della struttura, infatti, i poliziotti trovavano il titolare che dichiarava di svolgere la mansione di cuoco sprovvisto di mascherina, nonostante fosse in atto il servizio di colazione con diversi clienti presenti in sala. Proseguendo il controllo nella cucina, gli agenti individuavano un dipendente intento a preparare i pasti, anch’egli sprovvisto di mascherina. Dopo aver contestato verbalmente le sanzioni previste dalle norme anti-COVID, riscontravano altre irregolarità, come due porte tagliafuoco, dotate di elettromagnete ma non collegate alla rete elettrica e perciò non funzionanti. Pertanto, gli operatori contestavano al titolare delle sanzioni amministrative pari all’importo di 2000 euro e dopo aver appurato che quest’ultimo avesse dato anche alloggio a cittadini extracomunitari sprovvisti di documento d’identità veniva denunciato per l’art. 109 T.U.L.P.S. All’interno di una camera d’albergo, infatti, si procedeva al controllo di due cittadini albanesi, entrambi non risultavano registrati nella scheda alloggiati della struttura alberghiera ma la stanza risultava comunque a carico di un loro concittadino non presente al momento dell’accertamento. Alla richiesta dei documenti da parte degli Agenti, il primo dichiarava di essere privo di documenti, il secondo, esibiva invece il passaporto con all’interno dei timbri d’ingresso e d’uscita che sembrava fossero contraffatti. I due venivano accompagnati presso gli Uffici della Questura per approfondire la loro posizione sul territorio nazionale. Si procedeva a sottoporre il passaporto ad un controllo da parte del personale specializzato della Polizia di Frontiera in servizio presso l’aeroporto di Rimini dal quale si appurava che all’interno fossero stati contraffatti 6 timbri apposti dagli Uffici della Polizia attestanti false entrate ed uscite dallo Spazio Schengen. I poliziotti procedevano così al sequestro del documento contraffatto e da un ulteriore accertamento riscontravano che il 38enne, già noto alle forze dell’ordine, era stato arrestato in passato per detenzione di sostanze stupefacenti e per i reati di falsità materiale. Il soggetto arrestato per aver contraffatto il passaporto, in attesa del rito direttissimo previsto per la mattinata odierna, è stato anche indagato in stato di libertà per il reato di ingresso e soggiorno illegale sul territorio dello Stato. Per quest’ultimo reato è stato altresì indagato, l’altro giovane sedicente albanese.
I controlli sono proseguiti nelle zone adiacenti alla stazione di Rimini, dove i poliziotti, grazie al loro brillante intuito, notavano due persone con atteggiamento sospetto. Dal controllo gli individui risultavano sprovvisti dei propri documenti. Uno dei due dichiarava agli agenti una falsa generalità. Inoltre, da ulteriori più approfonditi accertamenti si appurava che il ragazzo era stato già condannato dal Tribunale di Rimini per aver dichiarato al giudice un’altra generalità. Proprio per questa motivazione insieme a nessun valido domicilio e nessuna giustificazione che potesse permettergli di rimanere sul territorio italiano è stato accompagnato in Questura per l’identificazione. Veniva quindi tratto in arresto per falsa attestazione o dichiarazione a Pubblico Ufficiale.