Le ragioni che hanno portato le Segreterie Nazionali di Fim Fiom e Uilm allo Sciopero di categoria, sono state discusse e analizzate nella loro drammatica concretezza in un attivo dei delegati delle aziende riminesi il 3 luglio scorso dove si è deciso di confermare l’impianto dell’iniziativa con 4 ore di sciopero in uscita per ogni turno nella giornata di venerdì 7 luglio 2023 Le grandi trasformazioni in atto di transizione ecologica, digitale, energetica e tecnologica se non governate con precise scelte ed indirizzi sui temi del lavoro e dell’industria metalmeccanica determineranno ulteriori processi di arretramento della nostra base produttiva.
Lo diciamo a fronte di ingenti investimenti attuati da numerosi paesi fra cui Stati Uniti e Cina per il primato nei settori tecnologici da cui dipenderemo.
In tutto questo i metalmeccanici rivendicano il ruolo di contrattare il futuro di come e cosa si produrrà nel nostro paese.
Anche le aziende più importanti del nostro territorio hanno dovuto far fronte ai problemi legati alle catene di fornitura.
Vogliamo sollecitare il ruolo del Governo sia a livello nazionale che europeo affinché determini le condizioni di investimenti e sviluppo nei settori strategici, avendo come obiettivo l’occupazione dei giovani, rapporti di lavoro stabili e il rilancio del settore industriale.
La qualità del lavoro (condizioni di lavoro, retribuzioni ecc) nel nostro paese dipenderanno da strategie industriali e dal grado di partecipazione ai processi descritti, in cui l’apporto di lavoratrici e lavoratori sarà fondamentale.
Questi ultimi anni sono stati per il nostro settore, estremamente positivi per la crescita, il fatturato, gli ordinativi, nonché generalmente per le marginalità delle singole aziende.
Il contraltare è che vi è stata poca redistribuzione e il lavoro non si è trasformato in lavoro di qualità e stabile. Cosa succederebbe se i fattori produttivi peggiorassero e fossimo ancora più vulnerabili e dipendenti dalle decisioni di altri?
Anche i metalmeccanici della provincia di Rimini si mobilitano e scioperano per il futuro del loro Paese.
Lo faranno con presidi davanti alle principali fabbriche del territorio.
Cronaca
16:19 - Romagna