Nell’ambito dell’attività di costante quotidiano controllo del territorio condotta dalla Guardia di Finanza per la prevenzione e la repressione dei traffici illeciti, i militari del Gruppo di Rimini hanno di recente individuato, nella periferia di Rimini, un seminterrato, attrezzato ed adibito a magazzino per l’essiccazione, in cui due soggetti avevano stoccato il raccolto di una piantagione di canapa per il mercato lecito del “light”. Il raccolto è apparso, in un primo momento, in regola con la normativa che disciplina la canapa industriale, ossia proveniente da varietà certificate iscritte negli appositi registri e con valori di THC conformi ai limiti di legge che la definiscono quale “prodotto agricolo” al pari degli altri prodotti agricoli. Tuttavia, la grandezza delle piante e la fragranza assai intensa delle relative infiorescenze hanno indotto le Fiamme Gialle a prelevare idonei campioni per far eseguire le analisi del caso. I successivi esami di laboratorio hanno permesso di rilevare su alcuni campioni analizzati valori vicini al 7% di THC, livello di gran lunga superiore a quello consentito. E’ bene precisare infatti che, al di sopra della soglia dello 0,6% di THC, non è più lecito parlare di canapa “light”, quindi di un prodotto liberamente coltivabile, bensì di una sostanza stupefacente che produce gli effetti psicotropi della cannabis ed in quanto tale regolata dalla normativa specifica degli stupefacenti (DPR 309/90). Lo stesso laboratorio chimico ha espressamente segnalato che alcuni reperti presentano un elevato tenore di THC, tipico della marijuana. Per questo motivo i finanzieri del Comando Provinciale di Rimini hanno tempestivamente informato l’Autorità Giudiziaria locale e perciò il P.M., Dott. Luigi Sgambati, ha disposto, con decreto, l’esecuzione di perquisizioni presso le abitazioni ed i locali nella disponibilità dei due soggetti, il sequestro della produzione individuata e l’effettuazione di ulteriori analisi.
I militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Rimini, sotto il coordinamento dell’Autorità Giudiziaria, ieri hanno quindi posto sotto sequestro l’intera coltivazione, costituita da oltre 19.000 cime con infiorescenze di piante di marijuana e 1.500 rami con infiorescenza di piante di marijuana già raccolte e stoccate per l’essicazione, nr. 27 piante di marijuana, oltre 23 kg. di marijuana già essiccata e 4 gr. di funghi allucinogeni. I due soggetti sono indagati a piede libero dalla Procura della Repubblica di Rimini, per il reato di produzione e coltivazione di canapa indiana e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.