C’è una nuova opportunità di formazione universitaria per gli studenti di Rimini, del territorio e delle altre regioni italiane. Un indirizzo di studi che sposa la vocazione internazionale della città, un DNA fatto d’incontro e accoglienza con altre culture e linguaggi, lo traduce in un diploma di laurea titolo triennale, dal prossimo anno seguito anche da quello di secondo ciclo, in grado di fare entrare da protagonisti i giovani nel mondo del lavoro. Il capoluogo della riviera diventa così polo e sede centrale della Fondazione Unicampus San Pellegrino (FUSP), che attualmente comprende anche le Scuole Superiori per Mediatori Linguistici di Belluno, Vicenza, Rimini, Brindisi, Campobasso e Napoli (in apertura). Infatti, la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici (SSML) della Fondazione Unicampus San Pellegrino, appena terminato il trasferimento logistico dalla sua sede storica di Misano, ha aperto ieri (2 ottobre) la sua attività riminese con una giornata dedicata alla discussione delle tesi di laurea di dieci studentesse dell’anno accademico 2019/2020. Esito positivo per tutte, esame superato con successo, menzione particolare per il 110 e lode e buffetto accademico, per Giulia Lomartire e la sua tesi “La creatività dell'interprete: musica e traduzione a confronto”. Proprio da temi e titoli dei lavori delle studentesse emerge pluralità e ricchezza degli indirizzi di studio di SSML. C’è chi ha messo a confronto umorismo russo e italiano oppure il linguaggio giornalistico italiano e francese utilizzato dai media nell'emergenza Covid-19. Si passa poi a uno studio sulle traduzioni in altre lingue offerte dell'audioguida del New Museum of Contemporary Art di New York, le difficoltà dell traduzione in sottotitoli del film "Monty Python's the meaning of life" o sul ruolo del traduttore-interprete nelle aule di giustizia.
“Da fine mese tutti i nostri 200 studenti riprenderanno l’attività didattica. Lo faranno con un blend tra presenza e on line. Infatti, le necessarie misure di prevenzione sanitaria riducono posti nelle classi, nella biblioteca e laboratori in particolare per i corsi più frequentati. Andrà meglio, lezioni sempre in presenza, per le classi di cinese e giapponese con una decina di studenti iscritti per ognuna delle lingue – spiega Roberta Fabbri, direttrice SSML – e sempre da novembre riprendono anche le nostre attività internazionali con il Nida Research Centre for Translation, e altre 15 tra Università e fondazioni educative di 15 nazioni, tra cui anche la Russia".