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Cronaca 16:31 | 23/02/2024 - Santarcangelo

Mercoledì 28 febbraio in consiglio comunale la modifica allo Statuto Comunale con l’introduzione dello Ius Scholae chiesto dalle forze di maggioranza

Il conferimento della “Cittadinanza onoraria” ai minori nati in Italia da genitori stranieri regolarmente soggiornanti o nati all'estero ma che abbiano completato almeno un ciclo scolastico o di formazione italiano: in due parole lo Ius Scholae. Un auspicio lanciato sotto forma di ordine del giorno ad hoc in occasione della Giornata Internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza del settembre 2023 che il consiglio comunale di Santarcangelo accolse impegnandosi a modificare lo Statuto e che oggi diventa realtà. “La prossima settimana, all’ordine del giorno della seduta di mercoledì 28 c’è l’approvazione di tale modifica con quello che è un vero e proprio atto di giustizia e piena integrazione” annuncia la capogruppo del gruppo consigliare Pd Paola Donini, segretaria del locale Partito Democratico che presentò l’ordine del giorno insieme alle altre forze di maggioranza Più Santarcangelo e una Pensa - Una Mano per Santarcangelo.

“Il testo di riforma della legge sulla cittadinanza a marzo 2018, arenatasi alla Camera a giugno 2022 in seguito al cambio di Governo, prevedeva il riconoscimento della cittadinanza italiana per i minorenni stranieri nati in Italia o arrivati prima del compimento dei 12 anni che abbiano risieduto legalmente e senza interruzioni in Italia, e che abbiano frequentato regolarmente almeno 5 anni di studio nel nostro Paese, in uno o più cicli scolastici. Nel caso in cui la frequenza riguardi la scuola primaria, è necessario il superamento del ciclo di studi con esito positivo. Tutto è stato bloccato dal cambio di governo, ma noi non vogliamo arrenderci a questa diseguaglianza e come altri Comuni abbiamo introdotto il principio dello Ius Scholae nello Statuto e lo portiamo all’approvazione del Consiglio Comunale” aggiunge a nome del gruppo Donini, tracciando un quadro del nostro Paese a fine 2023: “Durante l’anno scolastico 86/87 gli alunni con cittadinanza non italiana erano circa 7400, oggi sono ben 872.360, cioé il 10% del totale degli alunni in italia. L’Emilia Romagna ha la percentuale più alta di studenti stranieri sul totale degli alunni, il 17% (sono oltre 105.000 e più di 70.000 sono nati nel nostro Paese). Questi bambini e bambine, ragazzi e ragazze studiano e condividono l’esperienza del percorso scolastico insieme agli studenti italiani, molti di essi sin dall’asilo nido e devono avere gli stessi diritti”. 

Da qui la chiosa, già messa nero su bianco nell’ordine del giorno: “Per alcuni,  i processi che agevolano qualsiasi sorta di integrazione (e quindi anche lo Ius Scholae per non parlare dello Ius Soli), sono visti come una minaccia, come un’ombra che vuole oscurare e creare pericolo nella nostra società. Per il Partito Democratico è vero il contrario, l’integrazione di questi ragazzi è paragonabile a un forte raggio di luce che guarda e illumina il futuro dell’Italia negli anni che verranno, saranno membri della nostra società che la arricchiranno con il loro fondamentale contributo, tutti insieme. Questa parola, integrazione, rappresenta lo spirito e l’anima dell’Italia che riscontriamo anche nelle nostra Costituzione e rappresenta in pieno lo spirito della comunità santarcangiolese. La nostra amministrazione comunale contribuisce attraverso numerose iniziative ai processi di integrazione della nostra comunità e tutti i servizi per la cittadinanza nella sua generalità (dal Centro per l'impiego ai progetti dei Servizi sociali) sono, naturalmente, a disposizione anche dei cittadini di origine straniera. Auspichiamo che questo nuovo esempio di integrazione, la previsione dello Ius Scholae, possa essere seguito da tanti altri Comuni e che questo possa essere da stimolo per le più alte istituzioni del Paese. E speriamo che le forze d’opposizione non ripetano lo squallido teatrino della seduta in cui proponemmo l’ordine del giorno, quando abbandonarono l’aula: per approvare la modifica allo Statuto Comunale è necessaria la maggioranza qualificata e se ostacoleranno ancora una volta questo momento di grande civiltà, inclusione e integrazione riproporremo il punto nell’ordine del giorno di marzo e allora sarà sufficiente la maggioranza semplice”.