Nella seduta del 10 ottobre 2024 il Consiglio Comunale di San Leo ha approvato delle importanti modifiche statutarie con ampia maggioranza dei due terzi dei consiglieri.
"Questo - commenta il sindaco Leonardo Bindi (nella foto) - ci permette di procedere spediti verso l’iter di approvazione. Oltre ad un restyling generale dello Statuto il Consiglio ha introdotto importanti novità, introducendo due figure strategiche: il Prosindaco e il Presidente del Consiglio Comunale. Figure che sapranno dare ulteriore lustro alla nostra città. Il Consiglio ha deciso poi un’altra importante novità: riportare a 4 il numero degli assessori, onorando così il nostro Statuto, che da sempre lo prevede. Nel 2014 la riforma Del Rio aveva infatti ridotto il numero degli assessori in tutti gli enti locali. Noi abbiamo deciso si superare questa norma che, scritta solo per un risibile risparmio di spesa, è entrata a gamba tesa in tutti gli enti locali. Tuttavia, con profondo senso di responsabilità, abbiamo previsto che “nelle ipotesi di riduzione del numero degli assessori ad opera di provvedimenti normativi il consiglio comunale, con deliberazione da approvarsi con la maggioranza qualificata dei due terzi dei componenti assegnati, può deliberare la conservazione del numero degli assessori statutariamente previsto, purché a invarianza finanziaria della spesa complessivamente prevista per gli amministratori.. Quindi non ci sarà aumento di spesa, ma il diritto di utilizzare la spesa in modalità differenti. Siamo andati avanti nella convinzione che una norma sulla riduzione di spesa non potesse e soprattutto non dovesse limitare le prerogative statutarie del comune. Ne abbiamo fatto una questione di principio. Ora, lungo il percorso di approvazione delle modifiche statutarie, che terminerà con l’invio del nostro Statuto al Ministero dell’Interno, abbiamo appreso che sul punto è intervenuta pochi giorni fa la Sentenza n.1540 del 29 ottobre 2024 della prima sezione del Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria che, dichiarando improcedibile ed inammissibile il ricorso presentato dalla minoranza consiliare, ha decretato la legittimità della Giunta a cinque nominata dal sindaco (di un comune di meno di 3000 abitanti come il nostro). Benché le motivazioni della pronuncia siamo differenti, siamo ulteriormente convinti della nostra decisione, intervenuta prima della decisione del TAR, e confidiamo che a Roma venga recepito un principio: lasciare agli enti locali maggiori margini di discrezionalità, pur nel rispetto delle esigenze di bilancio costituzionalmente tutelate".