Oggi Ivan Trenti ha compiuto 68 anni e come regalo ha ricevuto, a sorpresa, la nomina di ambasciatore della città di Riccione. Titolo ottenuto a sua insaputa ma non per questo meno meritato, anzi. Sessantotto anni di intensissima frequentazione della Perla Verde, tra alloggi in affitto, campeggi e pensioni, culminati con il coronamento del sogno di una vita, l’acquisto di un appartamento vista mare in viale D’Annunzio, oltre a un amore sconfinato dichiarato per la città, rendono Trenti, originario di Modena, più che degno testimonial universale della “sua” Riccione.
Ma partiamo dal principio. Paola Grisendi, moglie di Ivan, sa perfettamente cosa rappresenti Riccione per il marito, quale sia il rapporto che lo lega a ogni quartiere, sin dalla primissima infanzia. Sente che il marito quel titolo se lo merita e decide di prendere contatti con l’assessorato al Turismo del Comune di Riccione. L’amministrazione constata che effettivamente Trenti, ex direttore generale del Policlinico di Modena, che frequenta la Perla verde sin dal 1960, è di fatto un riccionese acquisito, un promotore naturale di Riccione ormai da decenni. Viene deciso di attribuire al modenese il titolo di “Ambasciatore di Riccione”. Manca la data. La moglie sceglie di fare una sorpresa nella sorpresa al marito e stabilisce la data di oggi, 28 marzo, giorno del 68esimo compleanno del coniuge. Per accompagnarlo al Palazzo del Turismo, dove si svolge la cerimonia celebrata dal presidente del consiglio comunale Simone Gobbi, s’inventa una piccola questione burocratica. Trenti si trova costretto all’attesa: “Certo che tutto questo tempo per una firma… ”. Poi, quando la sorpresa viene svelata, è travolto da una piccola, meravigliosa, valanga di emozioni.
Il “curriculum” di Ivan Trenti
Ivan arriva per la prima volta a Riccione quando ha meno pochi mesi. E’ il 1955: The Platters cantano The Great Pretender e gli italiani in estate si riversano come un fiume in direzione della Riviera. Anche Trenti parte in auto da Modena con tutta la famiglia caricata su una Fiat 500. Riferisce di quei trasferimenti come di “interminabili viaggi di scoperte ed emozioni”, con il padre Marino, operaio, alla guida lungo la via Emilia perché l’autostrada non c’era ancora. In quegli anni la famiglia Trenti resta a Riccione per un mesetto, durante l’estate, potendosi permettere di stare “stipati in una casa colonica” al Marano, dove in pochi metri quadrati ci stanno anche la nonna, la sorella e tanti cugini.
In spiaggia vanno tutti ai Bagni Pio, 129, a gestione familiare. “C’erano tanti turisti dal Nord Europa, molto fascinosi per un bambino che veniva da una piccola città”. In via del tutto eccezionale e con grande gioia per tutti, la nonna li portava alla Fattoria del mare, “allora poco più che una baracca ma già si mangiava bene”.
Qualche anno più tardi inizia il periodo dei soggiorni di vacanza “in pensione”, con gli amici, nel quartiere Alba, oppure in campeggio, al Fontanelle, a Riccione sud. “Questo è il tempo delle discoteche e delle pizze, delle birre allo Spaten bier garden sul porto canale, delle notti bianche e del divertimento a ogni costo”. I ristoranti da frequentare ora sono quelli sul porto canale: Gambero rosso, Gher e Cavalluccio Marino, dove col titolare, Stefano Tosi, condivide la passione per il calcio e intavola interminabili chiacchierate.
Scorrono le stagioni della vita ma la costante resta sempre Riccione. Negli anni Ottanta, dopo il matrimonio con Paola da cui nasce il piccolo Enrico, torna a scegliere l’alloggio in affitto, nella zona dell’Alba, e per la spiaggia si sposta al bagno 92 Luigi e Karin.
Vive “la semplicità e la baldoria della Romagna degli anni ‘80 e ‘90” che considera “perfetta anche per la famiglia, con passeggiate serali in bicicletta in viale Dante, tra centinaia di persone abbronzate e soddisfatte”. Qui si gode anche le notti magiche del mondiale del 1990 e ricorda con simpatia l’eterna rivalità coi tedeschi, che alla fine alzano la coppa.
Il sogno della casa a Riccione
Dopo quasi quarant’anni di frequentazione di Riccione la famiglia Trenti decide di comprare un piccolo appartamento a monte della ferrovia, sempre all’Alba. E’ un primo passo: il sogno vero e proprio si materializza 7 anni fa, nel 2016, quando Ivan compra un appartamento su viale D’Annunzio con vista mare dove ora ci trascorrono l’estate anche i nipoti Giulio e Agnese, di 5 e 7 anni.
“Riccione è stata ed è il filo conduttore di quattro generazioni (Marino, Ivan, Enrico, Giulio e Agnese) - osserva la moglie Paola -. Un paese che non si smentisce mai: grande spiaggia, dolci colline, buon cibo, mille relax e milioni di divertimenti. E poi ci sono tante piste per moto, kart e motardini di cui mio figlio Enrico è appassionato. C’è proprio tutto”.