L’esordio di Space Riccione di domenica 2 giugno non ha tradito le attese: 8000 giovani e adulti provenienti da 30 Paesi diversi hanno assistito a uno show di altissimo livello, in una location totalmente al di fuori dello standard a cui siamo abituati a questa latitudine.
Una grande Arena centrale, un palco imponente dotato di un ledwall di quasi 200 metri quadrati, un sistema di laser e luci degno di una grande produzione, l’ampia zona vip estremamente curata, il nuovo dancefloor Woodland immerso nel verde: queste le caratteristiche di Space Riccione, che lo accomunano inevitabilmente ai club di Miami, Mykonos o Ibiza.
La cosa che più ha colpito è stata proprio l’atmosfera internazionale dell’evento, respirata sin dalle prime note di Anna Tur, bravissima deejay italiana che ha avuto l’onore di aprire ufficialmente questa nuova storia.
Il ritmo incalzante e apprezzatissimo da tutto il pubblico già in delirio, nell’ordine, di Armonica, Shimza, e Andrea Oliva ha portato al clou dell’evento: Dixon con la sua proverbiale techno di stampo berlinese e soprattutto il super-show di Carl Cox, che in continuità con il closing party di Space Ibiza nel 2016, non ha voluto mancare a questa rinascita. Prima del suo show, c’è stata una emozionante introduzione sulle note di Hans Zimmer culminata con uno spettacolo di fuochi d’artificio. A seguire, il microfono è stato preso dal mitico Pepe Rosello, creatore di Space Ibiza 30 anni fa, immancabile a questo Opening, il quale ha affermato ancora una volta i valori che hanno reso immortale il brand Space: rispetto, tolleranza, amore per la musica, senso di famiglia.
Da quel momento in poi, Big Carl con il suo carisma ha letteralmente ipnotizzato tutto il pubblico presente, davvero numerosissimo a quel punto, fino alle 2.
Al termine, durante il lento deflusso, negli occhi di chi lasciava il locale c’era la netta sensazione di aver assistito “a un nuovo inizio”.