In un intervento pubblicato in precedenza l'avvocato Loreno Marchei tornava sulla questione nomadi a Rimini citando un ordine del giorno che sarebbe stato discusso nel prossimo consiglio comunale. E' quello di Enrico Piccari (Pd, nella foto) che intendiamo meglio approfondire perché ci lascia quantomeno perplessi seppur partendo da un riferimento certo che è quello della normativa regionale in vigore.
“La normativa regionale (Legge n. 11 del 2015) prevede la possibilità di riassegnare gli immobili oggetto di acquisizione da parte del Comune ai nuclei che li hanno realizzati per un periodo di tempo limitato, qualora tale misura sia integrata nel programma comunale per le microaree familiari finalizzato all’inclusione sociale di Rom e Sinti”. Parte da qui Piccari illustrando l'ordine del giorno che il Consiglio comunale dovrebbe far suo destinandolo a proposta deliberativa.
Per includere socialmente i nomadi che altrimenti sarebbero destinati alle microaree oggetto di scontro politico e sociale, Piccari chiede espressamente che le abitazioni in questione, inclusi gli abusi edilizi che sopra vi gravano, vengano concesse a chi quegli abusi non solo li ha fatti, ma persevera nel farli. Leggiamo.
Scrive Piccari: “Detta disciplina dovrà identificare le situazioni per le quali andrà esclusa la demolizione delle strutture abitative acquisite e sia disposta la destinazione al soddisfacimento delle esigenze abitative dei nuclei familiari Rom e Sinti che le abbiano realizzate. Si tratta - prosegue il consigliere Pd - di una previsione straordinaria, giustificata solo in considerazione della sopravvenienza di una legge regionale che disciplina le microaree familiari, e che, pertanto, potrà trovare applicazione una sola volta e con riferimento alle sole opere abusive realizzate prima del 1° agosto 2015 (data di entrata in vigore della legge regionale n. 11 del 2015) e acquisite al patrimonio comunale.
Considerato che detta disciplina dovrà inoltre stabilire che tali immobili possono essere, in tutto o in parte, riassegnati in locazione agli attuali titolari delle aree stesse, alle condizioni stabilite dalla DGR 43/2016 ed esplicitamente escludere la possibilità di pervenire alla regolarizzazione dell’abuso.
Ritenuto opportuno che l’Amministrazione Comunale si attivi per definire condizioni e modalità attraverso le quali esercitare la facoltà prevista all’art. 3, comma 3, della medesima legge regionale 11/15;
Impegna il Sindaco e la Giunta Comunale a definire una disciplina utile, a regolare sul territorio comunale, il riuso delle abitazioni, realizzate abusivamente da rom o sinti prima dell’entrata in vigore della L.R. n. 11 del 2015 e acquisite al patrimonio comunale (ai sensi della disciplina sanzionatoria relativa alla lottizzazione abusiva o alla nuova costruzione in assenza o totale difformità del titolo edilizio di cui agli articoli 12 e 13 della L.R. n. 23 del 2004), avvalendosi della facoltà prevista all’art. 3, comma 3, della medesima legge regionale 11/15”.
Questo è, cari riminesi che per abusi edilizi siete stati multati o addirittura condannati. Ognuno tragga le conseguenze del caso.