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Cronaca 16:03 | 24/02/2021 - Rimini

Progetti per contrastare la povertà educativa specie nell'età scolastica

Il Comune di Rimini e il Comune di Reggio Emilia insieme per contrastare la “povertà educativa”: porte aperte nelle scuole d’infanzia e primarie del territorio, incontri e laboratori anche nei pomeriggi, festivi e prefestivi, servizi psicologici per le famiglie più fragili.

Rimini e Reggio Emilia hanno deciso di aderire ad un avviso pubblico per il finanziamento di progetti “per il contrasto della povertà educativa e il sostegno delle opportunità culturali e educative” rivolto ai minori. Una serie articolata di proposte, che si sviluppa lungo due filoni (“Famiglia come risorsa” con capofila il Comune di Rimini e “Relazione e inclusione” con capofila Reggio Emilia), pensate in particolare per i nuclei famigliari più svantaggiati e dunque più vulnerabili.  

Tra le azioni previste quello di aprire le scuole al territorio, che fuori dagli orari canonici possono diventare sede di attività educative, culturali e sociali. La proposta è quella di aprire le scuole dei Comuni coinvolti anche oltre le 16, non solo per i bambini iscritti al plesso, creando anche occasioni di incontro tra le famiglie. Incontri che si vuole promuovere anche nei giorni festivi e prefestivi, ad esempio il sabato mattina, in spazi che consentiranno alle famiglie di conoscersi e confrontarsi. Sono poi previsti laboratori nei quartieri della città, aperti alle diverse esperienze, artistiche, culturali e rivolte anche al benessere, come camminate sportive, culturali o di promozione della salute. Il progetto prevede inoltre veri e propri momenti di formazione dedicati al supporto delle competenze genitoriali e interventi specifici per le famiglie in carico al servizio di tutela minori, soprattutto per contrastare gli effetti di isolamento e allentamento dei legami sociali derivanti dalla pandemia. Sono inoltre in programma servizi di supporto educativo destinati ai genitori e ai ragazzi dei nuclei più fragili.  

Sono inoltre previste alcune azioni coordinate sul territorio come ad esempio la realizzazione di tre gruppi educativi territoriali pomeridiani, pensati come “cantiere espressivo”  dove i ragazzi, facilitati dagli educatori, lavoreranno sulle life skills attraverso attività informali, modalità creative, linguaggi tecnologici ed uscite ambientali e storico-culturali nella città. E ancora, gruppi di lavoro esperienziali sull'uso dei social e delle nuove tecnologie dedicati ai genitori, laboratori sul metodo di studio per promuovere l’autonomia dei ragazzi, con particolare attenzione ai ragazzi che presentano disturbi dell’apprendimento o che non hanno la possibilità di essere seguiti nei compiti a casa.  

L’importo complessivo del progetto per cui si richiede il finanziamento è di 700 mila euro, per l’attivazione di un percorso di durata annuale che sarà condiviso e supportato dal garante per l’infanzia.