Martedì 6 dicembre, alle 21 la sala Pironi (ex-Buonarrivo) in Corso D’ Augusto 231 a Rimini ospiterà un incontro pubblico, all’ interno della rassegna “ Foresta Gutenberg” promosso dalla realtà associativa “ Futuro Verde A.P.S., nel quale ill divulgatore scientifico Marco Affronte dialogherà con cittadini, studenti e associazioni. In particolare, si parlerà di risorse naturali, del loro consumo e possibile esaurimento. Un tema attualissimo e scottante.
“Esiste un solo pianeta Terra, eppure da qui al 2050 il mondo consumerà risorse pari a tre pianeti. Si prevede che nei prossimi quarant'anni il consumo complessivo dei materiali come la biomassa, i combustibili fossili, i metalli e i minerali raddoppierà, e parallelamente la produzione annuale di rifiuti aumenterà del 70 % entro il 2050.” Con queste parole si apre il “Nuovo piano d'azione per l'economia circolare”, emanato dalla Commissione Europea l’11 marzo 2020. Insieme all’emergenza climatica, quello del consumo delle risorse naturali è l’altro grande protagonista della sfida epocale che l’umanità si trova ad affrontare oggi e nei prossimi anni.
Il nostro modello di economia è lineare: togliamo risorse al pianeta, le trasformiamo in oggetti, strumenti e cibo, e poi in gran parte, buttiamo via quello che resta o quello che, dopo l’uso, non ci serve più. Questo crea due giganteschi problemi: l’esaurimento sempre più rapido delle risorse disponibili, e l’accumulo di grandi quantità di rifiuti. Questa tracciato lineare rappresenta tutta la nostra non-sostenibilità. Non esiste nulla in natura di simile a questo. Gli ecosistemi si basano su equilibri circolari: quello che per qualcuno è un rifiuto, diventa una risorsa per qualcun altro, e dunque torna in circolo. Il problema di quante risorse portiamo via al nostro unico pianeta, non è mai abbastanza noto, spiegato, raccontato e compreso. Per questo, Futuro Verde ha deciso di promuovere una serata sul tema delle risorse naturali, che sarà aperta a tutti, in particolare ai giovani, agli studenti e studentesse, che più di ogni altro dovranno essere protagonisti del cambiamento di paradigma necessario per sconfiggere l’emergenza ambientale.