Chiude con un utile di 93.317 euro il bilancio 2019 di Start Romagna. Il documento è stato approvato a maggioranza dall’Assemblea dei Soci riunitasi oggi e giunge a conclusione dell’ottavo anno di gestione unitaria dei servizi di trasporto pubblico locale in Romagna. Per il sesto anno consecutivo il bilancio si chiude in utile.
L’esercizio 2019, chiuso con un utile di 93.317 euro al netto delle imposte, migliora le previsioni che per il 2019 fissavano l’obiettivo ad un utile di 19.500 euro. Il valore della produzione è stato di 85.060.418 euro, con un incremento di 2.069.769 euro rispetto al 2018 (+2,5 %). I costi di produzione ammontano a 77.545.037 euro (+0,9%).
I ricavi da prestazioni salgono a 70.755.578 euro, in crescita di oltre 2,1 milioni rispetto al 2018.
La posizione finanziaria netta a fine 2019 risulta positiva (+2,3 milioni) in miglioramento rispetto al 2018 (990mila euro). Anche il rapporto indebitamento/MOL del 2019 (0,27) migliora rispetto all’anno precedente (0,87).
“Start Romagna è un’azienda pubblica, con una organizzazione industriale, che svolge un ruolo importante per lo sviluppo sociale ed economico del territorio – commenta il Presidente Roberto Sacchetti (nella foto) – Il bilancio 2019 conferma la solidità economica dell’Azienda, frutto del contenimento dei costi di produzione pur garantendo servizi di qualità, come confermato dall’indagine sulla soddisfazione dei clienti realizzata da AMR. Nel 2020, pur con le difficoltà create dall’emergenza sanitaria, vuole con determinazione portare avanti il piano industriale approvato dai soci lo scorso febbraio, soprattutto in quelle parti che riguardano la modernizzazione coniugata con la sostenibilità ambientale”.
L’obiettivo di mantenere invariata l’età media del parco mezzi a 10 anni comporterà entro il 2023 l’acquisto di nuovi 160 bus, 63 nel 2020, per un importo di 38,8 milioni (20,2 in autofinanziamento). Il Piano prevede l’acquisto di 90 bus a metano, portando a 230 il totale dei mezzi così alimentati, circa il 40% del totale. Ciò comporterà anche la costruzione di due distributori di gas metano liquido compresso, a Forlì nel 2020 e a Cesena nel 2021. E’ prevista inoltre la graduale introduzione di mezzi elettrici.
A fine 2019 la forza lavoro era di 960 addetti, 17 in più rispetto al 2018. La presenza femminile è salita dal 40,5% al 42,3% fra impiegati e quadri, mentre comprendendo gli autisti è dell’11,65%, in leggera crescita rispetto all’11,1% del 2018. Nell’ambito delle relazioni sindacali nel 2019 l’azienda ha complessivamente ricevuto e gestito oltre 350 istanze sindacali.