"Le stragi del 1992 hanno lasciato un segno indelebile nella memoria di tutti gli italiani. Trent’anni fa Giovanni Tizian era un ragazzo di dieci anni, già orfano del padre ucciso dalla 'ndrangheta", si può leggere nella descrizione de "Il silenzio. Italia 1992-2022", ultimo libro del giornalista edito da Laterza.
L’evento rientra nell’iniziative collaterali alla mostra "Una vita contro la mafia", inaugurata lo scorso 10 ottobre e che rimarrà visibile al pubblico sino al prossimo 5 dicembre 2022, secondo gli orari di apertura del Centro Culturale Polivalente (lunedì: 14-19; da martedì a sabato: 9-19). L’esposizione è realizzata dall’Istituto Superiore Einaudi-Molari di Rimini in collaborazione con l’Osservatorio sulla criminalità organizzata della Provincia di Rimini ed il Comune di Cattolica.
La mostra si compone di 26 totem, per un totale di 104 manifesti, che raccontano ai visitatori le storie di chi attivamente ha lottato contro le mafie, magistrati, poliziotti, imprenditori, ma anche chi, suo malgrado, si è trovato coinvolto in vicende che non li riguardavano, vittime innocenti come bambini, donne, civili che si sono trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato.
I manifesti, ispirati alla sensibilità di Noma Bar - artista e grafico dal tratto evocativo - rappresentano le vittime con un tratto sintetico e distintivo. L’attenzione dei ragazzi si è dunque focalizzata su vittime diverse per gruppo sociale, mestiere ed età. Un progetto nato dai ragazzi del corso di grafica dell’istituto Einaudi-Molari di Rimini che, dal 2018, stanno lavorando ad un percorso per raccontare le storie delle vittime di mafia in manifesti iconici al fine di preservarne la memoria.