La prima tendenza del 2019 vede la parola d’ordine SOSTENIBILITÀ nella moda. Vanno rimessi nel sistema i residui del processo come l’invenduto, lo stock e l’usato papabile. Crescono e si moltiplicano le piattaforme sul web di vendita di abiti oggetti ed accessori vintage e usati. La prima che spicca è PIQUADRO, l’azienda di Bologna che 2 anni fa ha lanciato VINTAG, un markeplace digitale che offre 70 mila proposte tra abbigliamento, oggettistica, modernariato e collezionismo di moda. Un’altra RICHEMONT dal 2002 ha attivato una vetrina di orologi vintage WATCHFINDER che fino ad oggi ha venduto qualcosa come 109 milioni di sterline di orologi preziosi usati con utili che hanno raggiunto la stratosferica percentuale del 2700%. Altri stanno avanzando. C’è tutta una community di fashion lovers che scova pezzi di seconda mano spulciando siti come il francese VESTIAIRE COLLECTIVE con 7 milioni di utenti registrati e una crescita dell’80% ogni anno. MINUS l’App col servizio inglobato di Concierge che si occupa di tutto. REPOP orgoglio italiano come PRIVATE GRIFFE. THE REAL REAL altro gigante francese. REBELLE la piattaforma tedesca focalizzata sul luxury vintage. Per tante offerte presenti ci sono altrettante opportunità di vendere on line cose che desideriamo smettere perché non ci piacciono più, perché ci serve un po’ monetizzare, perché sono regali di cui ci vogliamo disfare. Insomma un business molto allettante e conveniente.
Cronaca
20:05 - Romagna