Solo visite urgenti. Le altre o rinviate oppure fatte per… telefono. La prassi è questa e segue le direttive Ausl. Così succede che una visita nefrologica in un periodo in cui il Covid è ormai superato, viste e considerate le riaperture quasi totali, viene svolta telefonicamente da parte dell’incaricato dell’ospedale Infermi di Rimini. E nel referto viene scritto, anziché la diagnosi, la seguente dicitura: “Prestazione eseguita mediante colloquio telefonico significativo in data…”.
Non è il primo caso e non sarà neanche l’ultimo. Ma perché continuare così? Sono stati riaperti gli ambulatori per le analisi del sangue e non è possibile visitare un paziente in carne ed ossa con le dovute precauzioni? Interrogativi che giriamo agli organi certamente più competenti di noi. E per ora i dubbi rimangono.