Un’immersione nell’arte e nell’estro della pop art e soprattutto l’ingresso in quello che è il tempio della musica in Italia. Si è conclusa con un viaggio a Milano, tra la mostra di Andy Warhol alla Fabbrica del Vapore e uno spettacolo alla Scala, l’ultima edizione del Progetto Mentore, iniziativa promossa da quindici anni dalla Sagra Musicale Malatestiana con l’obiettivo che al pubblico già numeroso che assiste alla storica rassegna, si possano affiancare anche giovani che mai hanno messo piede in una sala da concerto o in un teatro d’opera.
Il Progetto Mentore consiste nell’adozione musicale, da parte di vari soggetti (imprese o singoli cittadini), di giovani regalando loro la possibilità di assistere a spettacoli nei principali teatri d’Italia, di partecipare a conferenze e ad incontri con i musicisti, ma soprattutto offrendo loro l’abbonamento al ciclo di concerti sinfonici al Teatro Galli, a fronte di un contributo minimo di 200 euro per ogni ragazzo. Un percorso che porta anche a viaggi formativi e ad esperienze collettive, fuori dal teatro riminese, come al Regio di Torino al Teatro dell’Opera e al Parco della Musica di Roma, al Petruzzelli di Bari, a Matera capitale della Cultura, fino all’ultima esperienza (dopo due anni di stop causa Covid) a Milano, con lo spettacolo di danza alla Scala e la visita alla mostra del genio della pop art.
Un progetto di educazione musicale di valore, rafforzato anche dai risultati numerici. Dal 2007 al 2019 il numero dei giovani riminesi che ha scelto di aderire a questa possibilità è aumentato di anno in anno fino ad arrivare, dagli 83 iniziali ad un massimo di 149. Ciò che più conta però è la fedeltà alla Sagra, che prosegue nel tempo: dopo i primi tre anni – periodo in cui i ragazzi usufruiscono di un abbonamento per loro completamente gratuito – cresce il numero di ragazzi che continuano a frequentare i concerti. Il Progetto Mentore infatti prevede che i ragazzi possano assistere ai concerti pagando biglietti a prezzo ridotto (da 5 a 10 euro a concerto) nei sette anni successivi al primo triennio.
“Ci sono voluti 10 anni a Ulisse per ritornare nella sua Itaca dopo quel viaggio avventuroso, anni nei quali Mentore diventa la guida spirituale del figlio Telemaco – commenta il direttore artistico della Stagione Musicale e della Stagione Lirica riminese Giampiero Piscaglia - A quel mitologico affidamento ci siamo ispirati per offrire una particolare opportunità ai giovani riminesi, una vera e propria adozione culturale da parte di un gruppo di Mentore disponibili a sostenerli in un percorso di nuove conoscenze. Nasce così il Progetto Mentore, che sospinge il suo sguardo verso un mondo apparentemente lontano, quello dei giovani che non hanno mai messo piede in una sala da concerto o teatro d’opera. Non allievi di scuole musicali, non pubblico di fruitori occasionali, ma proprio il ”non pubblico”, quello completamente fuori dai radar di qualsiasi offerta musicale ‘colta’. Siamo convinti che in questi anni di Progetto Mentore si sia creato un circolo virtuoso in grado di tracciare un futuro alla musica colta e al contempo educare i giovani all’ascolto e soprattutto offrire loro emozioni preziose nel percorso di crescita. La musica è uno strumento educativo forte e garantirne il suo futuro anche crescendo nuovo pubblico può essere un obiettivo condiviso da soggetti della realtà sociale ed economica del nostro territorio particolarmente sensibili e responsabili”.