ApArt è una rassegna d'eccezione, in programma il 7 giugno nel borgo di Pennabilli, inserita all'interno del progetto europeo Erasmus + Forgotten lands. Sarà una festa dell’arte, volta a celebrare e a scovare i talenti del nostro territorio e metterli in connessione con un network europeo di soggetti culturali che si occupano di residenze artistiche, giovani e aree marginali.
Si parte alle 15.30 con un workshop di eco-printing con l’artista-artigiana Dorothé van den Berg che si terrà a Villa Maindi.
Alle 18.00 in paese a Pennabilli, zona Saloon, comincerà la rassegna serale con un poetry slam organizzato in collaborazione con Vividiversi, in gara ci saranno alcuni fra i nomi più conosciuti della scena italiana.
A seguire un open mic aperto a tutte le forme d'arte, per dare voce e spazio a giovani emergenti del nostro territorio: musica, rap, teatro, burlesque, cantautorato, stand-up comedy e tanto altro.
La serata continuerà con il live dei Nota Bene, duo di cantautori romagnoli, che porteranno una selezione dei loro brani e di alcune cover. In chiusura il djset di Kadesh con musica elettronica e techno.
Sarà presente anche un’area food&drink.
I partner del progetto Forgotten lands sono: Rooftoptiger di Anversa - Belgio, Le Moulinage des Chirols in Ardeche - Francia, Ponte d'arte di Ponte di Mucela - Portogallo, Wildlab nella campagna di Barcellona - Spagna, Chiocciola la casa del nomade di Pennabilli - Italia.
Parteciperanno inoltre altre realtà del territorio che hanno contribuito all'organizzazione dell'evento come Associazione Culturale Ultimo Punto - Artisti in piazza, Prometeo bike, Vividiversi, Invel e Mulino divino.
“Un’occasione preziosa per favorire lo scambio tra realtà associative e giovani artisti appartenenti ad altri contesti rurali europei. Ospiteremo a Pennabilli i partner del progetto, provenienti da Francia, Belgio, Portogallo e Spagna, mettendoli in connessione con le energie creative locali. Sarà una giornata di festa e un momento di incontro in cui dare valore all’arte nelle sue molteplici forme, come veicolo di aggregazione positiva e fattore chiave per il rilancio delle aree marginali”