Meccaniche, minatrici, camioniste… In un mondo del lavoro ancora fortemente sessuato, cosa significa per le donne decostruire stereotipi e violare i confini di professioni percepite come maschili?
Dai risultati di una ricerca qualitativa socio-fotografica, condotta in Italia nell’ultimo decennio, Emanuela Abbatecola ha ricavato il libro “Donna faber. Lavori maschili, sex-sismo e forme di r-esistenza” (Feltrinelli) che presenterà venerdì 27 settembre alle ore 17.30 a Rimini, nella Sala Sant’Agostino (via Cairoli, 36), in dialogo con Benedetta Zavatta del Coordinamento Donne Rimini e con Federico Montaldo (autore delle foto del volume) dell’associazione culturale 36° Fotogramma.
Sociologa, professoressa associata e direttora della rivista “AG-AboutGender”, International Journal on Gender Studies, Emanuela Abbatecola insegna Sociologia del lavoro presso il Disfor, Scuola di Scienze Sociali dell’Università di Genova. La sua attività di ricerca verte prevalentemente su lavoro, migrazioni, tratta e discriminazioni in una prospettiva di genere, temi sui quali è impegnata in progetti di ricerca nazionali ed europei e ha scritto numerosi saggi. Dal 2008 è parte attiva del Laboratorio di Sociologia Visuale dell’Università di Genova (www.laboratoriosociologiavisuale.it), nell’ambito del quale ha realizzato, insieme ai colleghi Luisa Stagi e Luca Queirolo, un documentario dal titolo “Yo non me complico”, su omofobia, omosessualità migrante e trangender, per la regia di Alessandro Diaco (2010), e una mostra interattiva sulle donne nelle professioni maschili, dal titolo “Lady Truck. Women at work!” (2011). Dal progetto sperimentale di ricerca (tecniche di sociologia visuale) sulle donne nei cosiddetti “lavori maschili”, oltre al volume, è nata una mostra socio-fotografica dal titolo “Donna faber. Lavori maschili, sessismo ed altri stereotipi” (www.donnafaber.it).
L’incontro è promosso dal Coordinamento Donne Rimini e rientra nella decima edizione della rassegna “Parla con lei. Sapienza contro violenza”, il ciclo di incontri che ha portato a Rimini decine di studiose del pensiero femminile e femminista, quali Michela Marziano, Giulia Blasi, Ritanna Armeni e tante altre.
All’interno della Sala Sant’Agostino si può visitare la mostra “Donne al lavoro. C’è poco da ridere” che rimane aperta sino a domenica 29 settembre, ore 16-19.
La presentazione e la mostra fanno parte del progetto “Certificazione della parità di genere. Un passo avanti per le donne, il lavoro, le aziende”, promosso dalle Acli provinciali di Rimini – Coordinamento Donne Acli e da un’ampia schiera di partner, con il contributo della Regione Emilia-Romagna (Dgr n. 748 del 15/5/2023).
Ingresso libero.
Info: Casa delle donne, tel. 0541 704545 – Biblioteca civica Gambalunga, tel. 0541 704486