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Economia 15:26 | 15/03/2022 - Romagna

Le conseguenze della guerra mettono in ginocchio mais, zootecnia e vino

Per permettere alle aziende agricole di fronteggiare gli effetti della guerra russo-ucraina, acuiti dal caro-energia e dal boom dei prezzi delle materie prime, bisogna partire subito con l’eliminazione dell’Iva sulle accise per il gasolio e con gli incentivi alla semina di mais, fino alla rimodulazione degli obiettivi del Green Deal. E' questa la richiesta alle istituzioni nazionali ed europee contenuta nell'ordine del giorno approvato da Cia-Agricoltori Italiani.

“L’era moderna ci aveva fatto credere di essere immuni dalle tragedie del passato: purtroppo abbiamo visto che non è così – afferma il presidente di Cia Romagna, Danilo Misirocchi -. Prima siamo stati colpiti da una pandemia mondiale e ora ci troviamo con una guerra in Europa. Il conflitto in Ucraina sta sconvolgendo quotazioni e mercati, il settore agroalimentare è uno dei più colpiti e l’economia agricola rischia il cortocircuito, perché le imprese si trovano a lavorare in perdita: i prezzi non riescono più a coprire i costi di produzione, tra il +120% delle bollette energetiche, il carburante alle stelle e i prezzi dei fertilizzanti triplicati. Questi eventi si aggiungono agli effetti negativi della pandemia, in particolare sull’approvvigionamento delle materie prime”.

In questa situazione Cia avanza proposte di breve e medio periodo, da attuare sia da parte del Governo nazionale sia da parte dell’Unione Europea. “Ovviamente questi interventi vanno portati avanti seguendo un obiettivo primario per i cittadini e per le imprese – precisa Misirocchi -, ovvero adottare in sede diplomatica ogni iniziativa per la cessazione immediata della guerra e agevolare un processo di pace stabile e duraturo”.

Cia chiede in particolare al Parlamento l’impegno in sede comunitaria per assicurare la proroga del temporary framework “Covid 19”, che consente agli Stati Membri di adottare misure di intervento in deroga alla disciplina ordinaria sugli aiuti di Stato; la sospensione del Patto di Stabilità e Crescita oltre i termini di scadenza stabiliti; il reperimento di risorse Ue per un Piano straordinario secondo la logica adottata per la gestione della pandemia.

“Si tratta della condizione necessaria per poter introdurre misure in soccorso del settore primario – continua il presidente di Cia Romagna -. Nel breve periodo devono consistere nell’introduzione di sostegni volti a remunerare le perdite delle imprese agricole per l’aumento dei costi di produzione (fisco, credito d’imposta, fondi ad hoc per la sostenibilità economica delle aziende) e interventi specifici per i comparti direttamente colpiti dalla crisi russo-ucraina come mais, zootecnia, vino, proteaginose”.