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Opinioni 15:31 | 13/09/2024 - Rimini

Benaglia: "Siamo messi male, confrontiamoci e parliamo. Anche se..."

"Caro Diario, stiamo ancora aspettando, e forse lo aspetteremo per sempre, il completamento del parco del mare. La fase due era quella dedicata alle identità di ogni singola frazione, con la creazione di un filone narrativo sulle peculiarità, spendibile a livello turistico come storytelling di ogni località. A Viserbella era stato dato grande risalto a Enzo Ferrari e al Surcion, a Torre Pedrera all’inventore della linea Osvaldo Cavandoli, a Viserba alla sua caratteristica di Regina delle Acque. Una valorizzazione che avrebbe portato la possibilità di raccontare il proprio territorio nonostante la scientifica spersonalizzazione con conseguente normalizzazione che questo lungomare ha portato, cancellando per delibera sindacale i confini tra le frazioni per essere solo cittadini di Rimini. La volontà di generare abitanti senza identità comune e senza storia può funzionare nei nuovi insediamenti abitativi tanto cari ad una parte del partito, ma non ha attecchito (per fortuna) in quelle comunità che hanno comunque dalla loro un’identità forte. Sapere chi siamo stati e da dove veniamo ha un valoro profondo che in questa politica genera parecchi malumori

La ex corderia ne è un esempio. Con le sue case vendute a peso d’oro e i suoi supermercati con le offerte convenienti sempre per i soliti amici, ha eliminato in maniera strutturata i ricordi e le virtù di un territorio. Al posto di un pezzo di storia industriale e popolare hanno eretto palazzine bianche luccicanti, abitate da persone che non hanno idea di cosa sia stato per tanti viserbesi e viserbellesi quel posto e che ruolo ha avuto nella storia di Viserba. I nuovi abitanti non hanno interesse nella storia locale e non esiste un orizzonte temporale a cui puntare per capire se e quando quei residenti diventeranno parte di una comunità.

Altro esempio sarà Rivabella e le sue nuove case strette tra altri condomini e palazzine. Case che saranno quasi sicuramente acquistate come investimento da mettere a reddito affittando ai turisti. Tutto legittimo e tutto già visto, ma dei nuovi abitanti in quanti andranno a far parte della comunità di Rivabella?

Chiudo gli esempi con due aree molto simili tra loro per il destino riservato ai loro abitanti: via Lotti e via della Lama. Circa 200 appartamenti costruiti fuori dalla fascia costiera a monte della ferrovia, senza collegamenti con l’area “cittadina” delle frazioni in cui sono stati costruiti. In via Lotti è arrivata la fermata dell’autobus al costo di una vita giovane e innocente, fermata che comunque non collega al resto di Viserbella ma porta i residenti sulla statale e da li verso Rimini.

Due insediamenti abitativi certamente figli di altri tempi e altra politica, che vanno si storicizzati per la loro realizzazione ma che non sono mai stati oggetto di una reale opera di collegamento con il resto della città. Basterebbe un collegamento ciclopedonale in sicurezza, che non faccia camminare le persone in mezzo alla strada.

È evidente come e quanto sia complicato per la politica nostrana fare i conti con la realtà, senza doppi sensi e senza nascondere le reali intenzioni. È anche piuttosto chiaro come in questo momento a gestire l’agenda politica della città ci siano soprattutto gli affari e l’arrivismo.

Assistiamo ad un bombardamento giornalistico quasi quotidiano di chi vorrebbe insinuare nell’opinione pubblica che l’unico modo di uscire dalla crisi del turismo è demolire il vecchio tessuto alberghiero e costruire case. Una soluzione che sicuramente ha una sua funzione e una parte di logica, ma che non può essere l’unica strada percorribile, anche perché si continua a parlare di infrastrutture a sé stanti senza parlare di prodotto, di destinazione.  Mentre in tutta la città spariscono servizi ai cittadini e la sicurezza diventa un problema di cui nessuno nella maggioranza parla.

In definitiva Caro Diario ci troviamo con un lungomare incompleto e degradato, con lo spettro di una nuova e dirompente stagione di cementificazione del territorio e senza una bussola sul nostro turismo da oggi ai prossimi 20 anni. Ma almeno non piove. Anche perché se piove il Brancona porta in mare la cacca e tocca chiudere la balneazione...

Ad fadiga burdel 

Il 30 settembre alle 15.30 presso l’hotel Oxygen di Viserbella ci guardiamo in faccia e proviamo a dialogare su questi temi. Prenota il tuo posto https://www.eventbrite.com/e/biglietti-rimini-controluce-1013840292607

Stefano Benaglia