Condannare a sei mesi di reclusione per apologia di fascismo Davide Fabbri (detto “il Vikingo”), che a gennaio aveva tappezzato il centro storico di Rimini di volantini con l’immagine di Benito Mussolini e la scritta “Per un mondo più pulito torna in vita zio Benito”, è l’equivalente di condannare Puffo Tontolone per una delle sue puffrasi. Ma il gip, che ha applicato alla lettera la legge SCELBA del 1952, è il mago Gargamella in persona con l’ossessione di catturare e mangiare tutti i Puffi Fascisti in circolazione. Certo che il Puffo forlivese, che sostiene di essere il pronipote del Duce, avrebbe potuto puffare in incognita la sua fede, ma evidentemente ha un che anche di Puffo Vanitoso e la componente estremamente narcisista ha preso così il sopravvento.
D’altronde queste contaminazioni puffose non sono insolite nell’entità poliedrica di Fabbri. Nel 2011, partecipando all’isola dei Famosi e alimentando una polemica contro la conduttrice Simona Ventura e il programma, il Puffo Navigatore fu sopraffatto dal Puffo Brontolone. O forse semplicemente Puffo Ambizioso muoveva le fila. Mentre nel caso di Rimini, scambiata per un villaggio Puffo (con il ponte Puffo, sul fiume Puffo, affacciata al mare Puffo), egli ha deciso di puffare il centro storico con l’immagine del Grande Puffo atteggiandosi da Puffo Burlone. “Per un mondo più pulito torna in vita zio Benito”, e Quattrocchi avrebbe risposto “Che è peggio!”, ma evidentemente era assente, cacciato dal villaggio Puffo per troppa petulanza. E’ rimasto Davide Fabbri, che dovrà pagare anche una multa di 4623 euro per i suoi manifesti sul Dux. Certo che esiste anche un altro Puffo assai più laborioso; con pesanti guanti giallo-verdi e una piccola candela in cera in cima al suo cappello sporco passa la maggior parte del suo tempo a raccogliere minerali nella Puffo Miniera. Puffo Tontolone, hai puffo capito?
Stefania Bozzo