Lo chiamano Dna spazzatura perché fino a qualche tempo fa si riteneva fosse inutile per il funzionamento del nostro organismo essendo una porzione di Dna non codificante per le proteine. Invece ha, lo stesso, importanti effetti. Uno studio recente, condotto da ricercatori italiani e pubblicato su una rivista internazionale, ha dimostrato che proprio in queste regioni poco studiate del Dna possono annidarsi mutazioni capaci di alimentare uno dei tumori più aggressivi del sistema nervoso dei bambini, il neuroblastoma. Nello studio i ricercatori hanno esaminato il genoma prelevato da 151 neuroblastomi alla ricerca di mutazioni nelle porzioni non codificanti del Dna che potessero svolgere un ruolo nello sviluppo della neoplasia. E le hanno trovate utilizzando anche un nuovo metodo di analisi bioinformatica. Sono state così individuate le sequenze più attive all’interno del Dna spazzatura del neuroblastoma, le loro funzioni e quindi la probabilità che queste influenzino lo sviluppo o la progressione del tumore. Questa ricerca aggiunge un importante tassello alla conoscenza del Dna spazzatura che, alla luce di questi risultati, sembra tutt’altro che inutile ma piuttosto un nuovo terreno da esplorare.
dott. Alessandro Bovicelli