David Goodall e il sogno di non esserci: eutanasia a 104 anni

Evidentemente in questo momento il signor David Goodball non ama, altrimenti manifesterebbe una certezza dell’esistere ancora e una volontà di non cambiare il tempo. Almeno volontariamente. La vita e l’amore per lo scienziato australiano, che ha deciso alla veneranda età di 104 anni di ricorrere all’eutanasia, non viaggiano più in simmetria. “Mi dispiace profondamente di aver raggiunto la mia età. Non sono felice, voglio morire, non è particolarmente triste. La cosa triste è evitare di farlo” sostiene. L’essere sano ma appesantito dalla vita l’ha distanziato tanto dal suo tempo che, voltandosi indietro, ha visto il tempo invecchiato su di lui. Un dolore talmente profondo e dannoso che può far scegliere la morte? “L’uomo è nato libero e ovunque è in catene” (Jean-Jacques Rousseau), e Goodball ha deciso di liberarsi dalle catene della sua anziana tristezza. Una ribellione infantile che urla contro il tempo; il tumulto di chi c’è ma non vorrebbe esserci. Quindi in realtà il biologo è già morto e potrebbe tranquillamente risparmiarsi il viaggio in Svizzera. Ma potrebbe risorgere, quello sì, cambiando idea. Non per lui, ma per chi c’è e vuole esserci. Come? Obbedendo alla grandezza della vecchiaia, illuminandoci con il peso della conoscenza, staccandosi dalla cronologia antipatica che ci incatena al tempo e alla sua decrepitezza. Annullare la progressione per dare un senso al presente, che oggi ha più valore di ieri perché sacralizzato dall’imminenza del tramandare. E anche se evidentemente per lui vita e amore non sono più in simmetria, la naturale simmetria tra vita e valore della vita dovrebbe fargli abbandonare il sogno di non esserci per esserci quando è più necessario. Per dimostrare che si può essere vivo anche da morto. Resistere. “L’uomo non deve temere la morte, giacchè quando c’è l’uomo non c’è la morte, e quando c’è la morte non c’è l’uomo” (Epicuro), ma neanche cercarla, tanto ti cerca lei. E con un atto d’amore Goodball potrebbe combattere il suo sogno. Un buon motivo per risorgere.
Stefania Bozzo