Questo secondo lockdown mascherato dalla divisione in colori delle regioni penalizza sicuramente una categoria che non lavora, non produce ma a cui si pensa poco. Sono gli adolescenti in piena formazione della propria personalità. Sarebbe l’età dello studio certamente, ma anche quello della spensieratezza e della conoscenza di tutti gli aspetti della vita. Sulla propria pelle gli adolescenti devono, per crescere, venire a contatto con il mondo esterno e fare esperienza. Invece li troviamo per gran parte della giornata chiusi in casa. Sono davanti a un computer o ad un telefonino. Il computer alla mattina per la didattica a distanza. Il pomeriggio studiano e generalmente arriva presto sera in queste giornate autunnali. Dopo la fa da padrone il telefonino in chat con gli amici e finita la cena di nuovo a vedere film al computer. Praticamente è quasi un anno che le cose stanno così. Sono anche troppo bravi i ragazzi ma sarà un periodo di cui, a livello psicologico, risentiranno sicuramente.
dott. Alessandro Bovicelli