“La scelta del prossimo sindaco non è semplice per Rimini, come per altre città d’Italia e arrivati all’ 11 giugno le modalità, che portano all’individuazione della figura che possa meglio amministrare la città, devono essere velocizzate. Rimini non può più aspettare. Abbiamo sempre ritenuto e riteniamo che a Rimini le primarie non siano il metodo giusto per l’individuazione del candidato della coalizione. Sarebbero state solo con candidati del Partito Democratico e fratricide. Leggiamo, oggi, con stupore che qualcuno torna a riproporle adesso per svolgerle a luglio, in piena estate. Abbiamo sostenuto con convinzioneil percorso delineato dal Segretario Regionale Paolo Calvano che portava alla ricerca di un “terzo nome civico” per trovare una sintesi il più unitaria possibile. Ma è ormai evidente che questa strada non sia più percorribile per mancanza di candidature reali e con un seguito politico consistente nella coalizione. Quindi per noi il candidato sindaco che dovrà proseguire il percorso di Andrea Gnassi dovrà essere dentro i processi vitali che guidano e sviluppano il territorio, deve essere una persona conosciuta e che sia in grado di interpretare al meglio la naturale evoluzione di un percorso di cambiamento che c’è stato e che deve continuare ad essere l’elemento fondante dell’azione amministrativa”.
Bellucci e Fabbrani (Italia Viva); Ottaviano (Più Europa); Savardi (Volt)