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Opinioni 14:20 | 08/04/2019 - Dal Mondo

Il selfie galattico dalla “Genesi” di Israele. “Alla Terra” e “Alla Luna”!

Il selfie galattico con la Terra sullo sfondo, realizzato dalla sonda privata israeliana Bereshheet (Genesi) che l’11 aprile dovrebbe sbarcare sulla Luna, riesce a farci cogliere la policromia dello spazio in una prospettiva
che muta e che scruta tanti aspetti della realtà. Innanzitutto è un’immagine piena di sentimento, anche se la prospettiva è quella di un’umanità lontana. E’ il cielo di Van Gogh, senza Luna con Van Gogh sullo sfondo.
E’ una foto che racchiude in sè una intuizione espressiva che vede la Terra sia come punto di partenza che come punto di arrivo; tutto si apre e si chiude nei limiti di quel mondo. Ed è come se nello spazio infinito cercassimo comunque i nostri confini, ma con la possibilità di guardare sempre lontano. E da ogni visuale la poesia non si perde, non muta. “Alla Luna”, o “Alla Terra”, conducono comunque alla stessa
contemplazione. Questo scatto attesta un viaggio galattico che porta al contradditorio, ad un’epica al contrario: c’è la volontà di non muoversi. Di sedersi sul bordo di quella sonda a contemplare quella graziosa e cara Terra, che rischiara interamente portando sollievo e confidenze, con una familiarità che la Luna leopardiana non poteva ancora regalare. La “Genesi” di Israele è nell’ insieme anche come Dante e Petrarca; da una vision  totale del mondo e lo fotografa, come il primo, ma nello stesso tempo parla di se’, come il secondo. Quell’immagine detta i versi di una poesia che si muove tra grandi sogni e piccoli spazi, nell’attesa dell’allunaggio nel Mare della Tranquillità. E di un altro selfie, che ci farà sicuramente “naufragar dolce in questo mare”.

Stefania Bozzo