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Opinioni 16:27 | 23/06/2018 - Dal Mondo

Il video di Beyoncè e Jay-Z al Louvre, tanto rumore per nulla

Nel video musicale di “Apeshit”, il nuovo singolo di Beyoncè e del marito Jay-Z girato al Louvre, la Gioconda sculetta più della cantante. L’arte staticamente affossa tutto e tutti; i coniugi, i balletti sincronizzati, il ritmo soul hip-hop risultano la coreografia schizofrenica e fastidiosamente superflua di una universale bellezza che non necessita di disturbi scenografici. Essendo i quadri protagonisti, Apeshit diventa tanto rumore per nulla. Senza il Louvre sullo sfondo sarebbe stato il video commerciale di una canzone poco orecchiabile, con il Louvre è il disturbo commerciale che ronza intorno alla perfezione. O togli la Gioconda, o togli Beyoncè. Tra “Queen B” e il sorriso compiaciuto della Monna Lisa la cantante non ha nessuna possibilità di successo. E neanche la spalla del marito vestito di verde mentina ha potuto distogliere l’attenzione dal capolavoro.
Questo forzato sodalizio fra arte, musica e scenografia inverte le intenzioni delle parti, confonde, porta ad abbassare il volume, a ragionare per riduzione. Ripulire la scena, per tornare alle opere. Non proprio l’intento di una casa discografica. E sulla popolarità, goduta rispettivamente sia dai noti personaggi che dal museo francese, nel video risulta lampante la radicata immortalità dell’arte. Nella sua immobilità essa riecheggia nei versi della canzone, tanto da superarli. S’insinua nelle movenze coreografiche, tanto da appiattirle. In un contesto dove di fatto la pubblicità non serve a nessuno, vedere Jay-Z rappare davanti alla Zattera della Medusa di Gericault e la consorte ancheggiare di fronte alla Nike di Samotracia alimenta una voglia spasmodica di farli spostare dalla visuale. Un che d’irritante. Tanto rumore per nulla.
Stefania Bozzo