Il Movimento 5 Stelle porta con sé un che di organico, biologicamente ha seguito un ciclo vitale e ad oggi la materia ha avviato la sua disgregazione. Deve portare con sé anche un che di rettiliano, nel senso che la pelle l’ha cambiata diverse volte. Un biscione che sta proprio perdendo pezzi visto che i meetup hanno perso seimila attivisti e sono stati chiusi 76 gruppi, che equivalgono a circa il 14% del totale, nel giro di quattro mesi. D’altronde ormai il Movimento è carne malata e putrefatta. Sarebbe stato il soggetto perfetto del pittore novecentesco Willy Leopold Guggenheim, noto come Varlin. Il pittore svizzero dava corpo e “respiro” a tutto, ad ogni cosa. Sedie, finestre, colline, strade, poltrone, interni, esterni erano materia che un tempo palpitava. Ora queste sagome fragili, appena toccate dal colore, sono residui d’esistenza destinati a sparire. Quindi probabilmente l’artista avrebbe dipinto con larghe pennellate cinque stelle ormai sbiadite, informi, raggrumate e irriconoscibili. E poi Beppe Grillo porta con sé un che di Varlin, diciamo la sua parte più misteriosa. Il pittore non lavorò mai per lasciare una traccia e una memoria di sé nel campo dell’arte, così come Grillo non sembra proprio aver lavorato nel campo della politica per lasciare un segno. Grillo e il biscione come sono arrivati, se ne stanno andando, come se stessero seguendo un proprio ciclo biologico. Quello che è rimasto di non organico sono i segni sulle poltrone. Certo, Varlin avrebbe dato “respiro” anche a quelle.
Stefania Bozzo