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Opinioni 12:05 | 22/01/2020 - Dall'Italia

Polemiche sessiste al Festival di Sanremo. “Amadeus, non fare l’Ulisse!”

Quest’anno Sanremo fa pensare all’Odissea, soprattutto alla figura di Penelope. Le esternazione del futuro presentatore del “Festival della canzone italiana” puntano il faro su quello stereotipo di donna omerica che attende fedele il suo condottiero. Una figura femminile che sta sulle retrovie, che insomma “sa stare un passo indietro a un grande uomo”. Quindi Amadeus potrebbe essere sessista, o un grande appassionato di Omero. In effetti i personaggi femminili del poema epico sono figure necessarie in relazione ad Ulisse,
l’eroe greco incontra donne e dee con cui instaura rapporti diversi e che ne condizionano il viaggio garantendo la sua sopravvivenza. Amadeus vuole fare l’Ulisse, e ha deciso di attorniarsi di donne che gli condizioneranno il viaggio sanremese. Per adesso sembra che, piuttosto che garantirne la sopravvivenza, gli abbiano portato un po’ di grattacapi. Ma ha fatto tutto lui, forse deve lavorare ancora un po’ di più sull’astuzia per impersonificarsi con il mito. La donna amata dal conduttore, in quest’epica di Sanremo, è quella “paziente e devota”. La moglie di Odisseo, grazie all’innegabile caparbietà e spirito di sopportazione, ha aspettato il marito molti passi indietro; mentre lui tra le amanti Calipso, Nausicaa e Circe si è proprio buttato in avanti. Certo, nel mito tutto è estremizzato, forse Amadeus intendeva giusto un passettino. La mostra “Ulisse. L’arte e il mito”, dal 15 febbraio al 21 giugno ai Musei di San Domenico a Forlì, sarà una buona occasione per ammirare la trasformazione e l’adattamento del mito greco nel corso dei secoli. 250 opere e 16 sezioni, in un intreccio in cui arte e mito si rinnovano a vicenda, senza nessuna subordinazione di genere. Il Festival di Sanremo 2020, dal 4 all’8 febbraio al Teatro Ariston, sarà una buona occasione per ascoltare buona musica. 24 canzoni in gara, in un intreccio tra arte e spettacolo, speriamo senza nessuna subordinazione di genere. Amadeus, non fare l’Ulisse!

Stefania Bozzo