"L’indice dei prezzi al consumo per il territorio di Rimini vede al rialzo le stime di inflazione ad ottobre, rilevando una crescita del 2.8% su base annua, mentre l’inflazione a livello nazionale si attesta sul 3%. Ancora una volta anche a Rimini il tasso in forte crescita è da attribuire in prevalenza all’impennata dei prezzi dei beni energetici e abitazione + 11,4% e, sulla spinta dell’aumento dei costi di trasporto + 8,1, salgono anche i prezzi dei prodotti di prima necessità, alimentari +0.9% e i beni ad alta frequenza di acquisto, servizi ricettivi e ristorazione + 1,9%, servizi sanitari e spese per la salute + 1,5 % , istruzione +2,2% . Con queste percentuali l’inflazione raggiunge anche nel nostro territorio i livelli più alti dal 2012 e cade come un macigno sulla già fragile economia locale.
L’Osservatorio Nazionale di Federconsumatori ha calcolato che ammontano ad oltre 312,00 Euro, le ricadute che ogni famiglia subirà alla luce dei rincari delle bollette di energia elettrica e gas. Complessivamente, alla luce del tasso di inflazione registrato, gli aumenti in termini annui sulla spesa delle famiglie ammontano a ben + 894,00 Euro.
In un territorio come il nostro che vede pensioni e redditi da lavoro fra le più bassi della nostra regione aumenti di questa portata si ripercuotono sulle condizioni di vita delle famiglie Riminesi con conseguenze drammatiche, soprattutto perché i cittadini si trovano già da tempo ad affrontare una generale e diffusa situazione di difficoltà e precarietà non solo da punto di vista economico ma anche sotto il profilo sanitario e sociale, generando vere o proprie emergenze. Inoltre il significativo aumento dei costi dell’energia non potrà che avere ulteriori conseguenze negative sul fronte della povertà energetica, fenomeno purtroppo in forte crescita .
Oltre che a monitorare e controllare l’andamento dei prezzi, in primis quelli dell’energia e dei beni alimentari, per scongiurare fenomeni speculativi, è urgente, che il Governo intervenga mettendo all’ordine del giorno una ormai improrogabile riforma del sistema di tassazione su bollette (a partire da una attenta revisione dei famigerati oneri di sistema) e sui carburanti (con una revisione delle accise e l’adizione di un sistema di accisa mobile).
Per Federconsumatori Rimini non è più rinviabile un intervento a sostegno delle famiglie, attraverso piani di rilancio di buona occupazione e una vera riforma generale della tassazione, improntata all’equità, che preveda lotta alla evasione e reali e forti elementi di progressività, finanziata da un necessario aumento della tassazione su grandi patrimoni e delle transazioni finanziarie. La riduzione delle aliquote Irpef annunciate dal Governo purtroppo non colgono a pieno la gravità della situazione.
Molto si può fare anche a livello locale, purché le Amministrazioni Comunali oltre che ad attivare i necessari confronti con le Associazioni dei Consumatori a partire dalla predisposizione dei prossimi preventivi di bilancio, ipotizzino già da ora misure tese a sostenere le fasce più esposte della popolazione a partire da anziani soli, giovani coppie, donne, al fine di arginare un aumento sconsiderato dei prezzi e che può diventare una vera e propria emergenza sociale".
Federconsumatori Rimini