Un attacco gratuito ed inspiegabile a Riccione, frutto di rivalità politica e campanilismi, che sinceramente non riusciamo a capire. Lo pubblichiamo, non condividendolo assolutamente, per dovere di cronaca. Arriva dal segretario provinciale del Pd di Rimini Filippo Sacchetti, il quale sciorina una serie di considerazioni a dir poco criticabili (almeno a nostro modo di vedere) circa il primato che il Sole 24Ore ha assegnato a Rimini (come provincia, si badi bene) in tema di lifestyle. E' lo stesso Sole 24Ore a specificarlo: “La classifica del Sole 24Ore classifica il benessere degli italiani nelle 107 province attraverso 12 indicatori...". Capito Sacchetti? Si parla di province e non di città. Ma il segretario provinciale del Pd, e con esso il partito, impugna il servizio del quoidiano economico e ne fa un segno di rivalsa nei confronti di Riccione. E perchè? Non è positivo che tutti mettano il loro mattoncino per il bene comune?
Ecco, di seguito, l'intervento di Sacchetti. Ad ognuno dei nostri lettori il giudizio che esso merita.
“Il Sole 24 ore ha messo Rimini al primo posto tra le città italiane nella classifica dell’indice del tempo libero. Presenza di bar o ristoranti, librerie e agriturismi, eventi e spettacoli sono gli elementi che hanno fatto della città amministrata dal sindaco Gnassi la “capitale dell’italian lifestyle”. Un sindaco che sta rappresentando una nuova visione, in cui ci riconosciamo, di sviluppo per una città che rinasce da una nuova idea di sostenibilità, lavoro, ospitalità, rigenerazione culturale ed urbana allo stesso tempo. Eventi, spazi aperti riempiti di arte, storia e proiezioni future. Rimini sta rappresentando come non mai la linea continua che porta da Fellini alle più importanti innovazioni di un futuro da scrivere per la comunità. Una città adeguata agli standard più avanzati della scena Italiana ed Europea. Un traguardo che Rimini ha raggiunto nonostante la spinta in senso contrario di alcuni Comuni, primi tra tutti quello di Riccione, che hanno dichiaratamente intrapreso strade diverse. Come dimenticare, ad esempio, l’assordante assenza degli esponenti del Comune di Riccione alla presentazione della Notte Rosa di quest’anno? Negli ultimi anni, Riccione ha seguito una strada che dalla “capitale delle discoteche” l’ha portata a diventare il “salotto buono degli anziani benestanti”. D’altronde, gli effetti di una politica che ha intenzionalmente impresso alla Perla verde una direzione opposta rispetto a quella di Rimini sono sotto gli occhi di tutti: locali (quelli per giovani) semivuoti, iniziative culturali pari pressoché allo zero e scheletri di discoteche chiuse che oggi si ergono iconiche a ricordare un passato che non c’è più. Tra tutte, pensiamo alla piramide del Cocoricò. Se invece Rimini, nonostante le difficoltà e le accuse, a partire da quelle sui divieti di balneazione e la concorrenza con località balneari dai prezzi ancor più competitivi e dai mari certamente più cristallini, è stata “incoronata” dal Sole 24 ore come capitale dell’italian lifestyle, un motivo c’è. E quel motivo sono le centinaia di eventi e iniziative che tutti i giorni la giunta Gnassi approva e pianifica, l’instancabile ricerca di attrattive che mirano a lasciare alle spalle il cliché di città balneare, andando verso quella destagionalizzazione del turismo così cara al primo cittadino. Non sarebbe forse ora che anche il sindaco di Riccione, Renata Tosi, prendesse esempio dallo stile Rimini? Senza bisogno di disdegnarlo, di chiudersi nel suo piccolo fortino dove per volontà politica non crea sinergie, relazioni e un modello positivo per interpretare questo mondo che si evolve? Oppure, anziché la destagionalizzazione, Tosi preferisce puntare alla “senilizzazione”?