Sono passati 45 anni più o meno quando un sognatore ciociaro, architetto in quel di Coriano, insieme al fratello che lo aveva seguito, architetto e ciociaro pure lui, diedero vita a un sogno bellissimo: una radio libera, ma libera veramente come cantava Eugenio Finardi. Facile dire erano anni bellissimi: non è vero. Erano anni durissimi con il terrorismo che insanguinava le strade che avrebbe avuto nel rapimento e nella uccisione di Aldo Moro e la sua scorta il tragico epilogo. Torniamo a Paride Pulcinelli e a Silvio che tutti chiamano Enzo. Il 4 aprile del 1976 lanciarono nell’etere la musica e le notizie dai 103,450 di modulazione di frequenza come si diceva allora. Nel Riminese erano già presenti altre due radio e così fu facile e un poco banale chiamarla Radio 3. Modestamente, ma sapete benissimo conoscendomi che non è così, io c’ero insieme a una sparuta banda di giovani virgulti che amavano la musica e la vita, e non ponevano limiti alla loro sete di stimolanti esperienze. Detto questo, che è solo l’inizio della storia, mi sono preso un impegno: riunire tutti, ma proprio tutti, i protagonisti di quella esaltante stagione. Alla prossima.
Rurali sempre
Enrico Santini