I dati dicono che sono 7 milioni gli italiani tatuati con punte del 30% tra i più giovani. Il pericolo è rappresentato dal fatto che il 90% dei tatuaggi contiene cromo esavalente che è un noto cancerogeno.Il test è stato fatto dall’Istituto Superiore di Sanità e, sebbene le quantità non siano in grado di dare reazioni sistemiche, non vi è alcuna indicazione in etichetta. Il 60% delle persone tatuate ha reazione avverse e, pur non ricorrendo al medico, si curano da sole ematomi, infiammazioni e reazioni allergiche locali. Pare anche che l’esercito dei pentiti sia in aumento soprattutto nella fascia di età tra i 30 e 40 anni, fondamentalmente chi si è tatuato da ragazzo. Solo che rimuovere un tatuaggio non è una passeggiata. Più il tatuaggio è profondo, più è complessa la rimozione. E’ una procedura dolorosa e richiede un lungo iter di cure dopo l'escissione con l’uso di creme anche antibiotiche per evitare le infezioni. Durante l’atto si può poi incorrere in bruciature. Considerando i costi e i benefici è una moda, secondo me, destinata negli anni a calare perché un tatuaggio è sempre antiestetico rispetto alla bellezza della pelle senza decorazioni.
dott. Alessandro Bovicelli